L’ennesima strage di centinaia innocenti a Lampedusa grida giustizia, anche dal Molise. Le conseguenze delle idiozie razziste dei grezzi politicanti leghisti hanno raggiunto il colmo: le loro illecite “leggi” criminali inventano lo status di “inquisito” sugli eroi civili che tentano di salvare le vite umane, nonché lo status automatico di “clandestino” su bambini, donne e uomini innocenti che fuggono dalla miseria, dalla guerra e dalle torture liberticide, di cui l’occidente capitalistico è corresponsabile con il suo sfruttamento coloniale.
Inquisiti dovrebbero essere coloro che varano queste leggi criminali e disumane, che continuano a causare l’ecatombe di innocenti, inventate per servire i potenti, scatenando le guerre tra poveri e consegnando i migranti nelle grinfie a trafficanti di esseri umani e capitalisti sfruttatori senza scrupoli.
Ma costoro, ladri di soldi pubblici e grezzi parassiti in camicia verde o nera, non sono che la testa d’ariete di queste leggi tanto disumane quanto idiote.Il punto centrale è la continuità di fondo dei diversi governi degli ultimi 20 anni (più volte col voto delle “sinistre di governo”), nel varare politiche contro i migranti, basate su respingimenti e segregazione, a trasformare il “Mare Nostrum” in un grande cimitero di esseri umani.
Sono gli stessi governi che hanno fatto accordi con i peggiori regimi dei paesi di provenienza dei migranti, per il loro imprigionamento in luoghi di tortura e di stupri ( Libia), pur sapendo che essi sono anche via di transito per la loro “vendita” alle organizzazioni criminali.
Poi, non contenti, anche quando scampano alla morte li chiudono nelle prigioni: i morti di Lampedusa, se fossero scampati alla tragedia, si troverebbero prigionieri dei CIE, senza diritti e dignità, come dannati “clandestini”, per volontà di quelle stesse istituzioni borghesi che oggi piangono commossi sui loro cadaveri. Mettere davvero fuori legge il razzismo in ogni sua forma, sciogliere i partiti xenofobi, abolire delle leggi illecite Bossi-Fini-Maroni e le precedenti contro i migranti è il primo passo immediato e anche dal Molise deve partire un appello ed una mobilitazione in tal senso.
Nondimeno, il nostro lutto non ha nulla a che spartire con i responsabili di questi crimini, ma si coniuga tanto più oggi con un progetto di rivoluzione che vede uniti tutti gli sfruttati, italiani e migranti, contro le classi sfruttatrici di ogni nazione e di ogni colore politico, a partire da quella che in casa nostra.
Il COORDINATORE PCL
Tiziano Di Clemente