Abbiamo già parlato della differenza di tendenza nei gusti dei molisani, dalla totale ‘adesione’ alla cucina tradizionale verso forme nuove di gastronomia, in particolare il fast food di scuola americana. Il ‘mangiare veloce’ in verità è stato preceduto dallo street food, il ‘mangiare di strada’ che da decenni esisteva in Italia, proponendo, con successo lavorazioni artigianali di facile impatto sui gusti, con particolare riferimento ai celeberrimi fritti napoletani. Personalmente ho avuto sempre un debole per alcune delle proposte gastronomiche delle sagre di piazza; il panino con salsiccia e torcinello, appunto i fritti napoletani e la cucina di strada siciliana, sia nella veste salata (gli arancini sono una loro specialità) che in quella dolce con cannoli e cassatine. Il fast food non è proprio la stessa cosa: lavorazioni industriali e tempi di realizzazione celeri, a volte anche troppo celeri, che erano caratteristica della metropoli, adesso la fanno da padrone anche in centri di dimensioni minori, dove oramai i tempi e gli orari di lavoro spesso non permettono di dedicare al pranzo ed alla cena il tempo e la cura del passato.
Il nuovo ruolo rivestito dalla cucina veloce e da quella di strada e l’accredito che adesso arriva anche dalle trasmissioni di cucina hanno portato ad un innalzamento della qualità anche in questi siti; la catena Mc Donald’s pubblicizza continuamente l’uso di materie prime locali o di carni di qualità (chianina ed Angus, solo per fare qualche esempio) per i propri punti vendita e i ‘truck food’ si distinguono, oltre che per la gastronomia, anche per il rispetto di severe norme igieniche.
Detto questo, non credo che questo tipo di gastronomia alla fine miri a togliere ‘mercato’ alla cucina tradizionale e le due cose possono convivere tranquillamente e senza danni per nessuno. Cavatelli e pizza e minestra rimarranno nel nostro cuore, anche facendo qualche puntatina al Mac o degustando il ‘paninozzo’ durante qualche festa di piazza.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Spaghetti alle alici. Pulire le alici e tritarne una a parte, poi mettere i pezzetti ricavati in padella a rosolare con olio e aglio, quindi levarli appena il composto è saporito; far bollire la pasta e verso fine cottura far saltare in padella le alici intere, con pinoli e uvetta appassita. Mantecare gli spaghetti in padella e aggiungere prezzemolo fresco prima di impiattare.
Stefano Manocchio