Trasparenza, pari dignità e possibilità di esercitare la funzione dello scrutatore da parte di tutti gli iscritti all’albo e non solo dei “soliti” fortunati. Questi sono i paletti entro i quali bisognerebbe muoversi nel nominare gli scrutatori per le prossime elezioni Europee ed Amministrative. Per fare questo si deve abbandonare il metodo della nomina, introdotto dalla legge n. 270 del 2005, e tornare al sorteggio. Solo così si garantiscono tutti gli iscritti all’albo e sarebbe auspicabile anche introdurre ulteriori paletti per dare priorità, una volta sorteggiati, ai disoccupati, ai giovani, facendo anche rispettare la parità di genere.
In tal senso ai primi del marzo scorso è stato approvato un’ ordine del giorno alla Camera dei Deputati che ha impegnato il Governo a procedere alla modifica dell’attuale normativa proprio nel senso del sorteggio. Alcuni Prefetti, sensibili all’argomento, hanno deciso di predisporre apposite circolari atte a chiarire che “il metodo del sorteggio è considerato senza dubbio il metodo più in linea con la trasparenza invocata dal cittadini”… Tra le prime Prefetture a sposare questa tesi e ad adeguarsi, anche in passato, Benevento, Ragusa e Lucca, ma siamo certi che ben presto questa convinzione dilagherà in tutta Italia, anche alla stregua dell’approvazione dell’odg presentato alla Camera dei Deputati. Ecco, come Partito Democratico, è questo che chiediamo, un intervento mirato del nostro Prefetto di Campobasso, affinché possa intervenire con apposita circolare nella quale si esplicita che il metodo del sorteggio per la individuazione degli scrutatori per le prossime tornate elettorali sia la maniera più corretta di agire. Perché, ci domandiamo girando l’interrogativo anche al Sindaco Cammilleri ed alla Commissione Elettorale, non dare la possibilità a tutti gli iscritti all’Albo degli scrutatori di essere scelti senza dover ricorrere alla “raccomandazione” da rivolgere al politico di turno. Quello che è stato messo in atto negli anni passati deve finire una volta per tutte e l’approvazione in Parlamento dell’odg dimostra come ne siano tutti convinti. Era ora! E allora perché perseverare in comportamenti poco trasparenti e certo deleteri per la democrazia? Diamo un segnale chiaro: è giunto il momento di ricominciare a sperare, appunto, nella libertà e nella democrazia anche con queste piccole scelte.