La sistematica crescita dei danni arrecati, ad agricoltori e cittadini, dalla fauna selvatica rappresenta ormai un fatto estremamente rilevante, in particolar modo in Molise, sia per l’ambiente che per le attività produttive. E’ quanto ribadisce Coldiretti Molise nel denunciare che l’attuale sistema normativo non sembra più capace di controllare ed adeguare le popolazioni di tutte le specie selvatiche, in modo da garantire un equilibrio e sostenibilità della loro presenza sia con l’esercizio dell’attività agricola che con le politiche ambientali e la tutela delle risorse naturali. Secondo la Coldiretti Molise occorre porre in campo una nuova sinergia tra il mondo ambientalista, agricolo e venatorio, partendo dal presupposto che agricoltura, tutela ambientale e pratiche venatorie possono non essere in contraddizione, anzi: il rispetto delle leggi e la conoscenza approfondita delle diverse posizioni consente una collaborazione virtuosa, fatta di confronto e iniziative comuni. In questa ottica in occasione dell’evento “Ambiente, Legalità e Lavoro”, tenutosi nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati su iniziativa promossa da Federparchi – Europarc Italia, le Università degli Studi di Milano, Napoli, Pollenzo e Urbino, alcune Associazioni Venatorie e Cncn- Comitato Nazionale Caccia e Natura, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, sono stati presentati cinque progetti per una nuova qualità della vita. La nuova strategia proposta da Coldiretti dovrebbe trovare applicazione nell’ambito dei cinque progetti proposti, che affrontano le seguenti tematiche: la salvaguardia dell’orso marsicano, la costruzione del registro nazionale degli ungulati selvatici, l’importanza della biodiversità e la gestione della fauna selvatica, la valorizzazione delle eccellenze alimentari derivanti da pratiche venatorie rispettose della legge, la costruzione di una governance europea in materia faunistica. Ciascuna di queste iniziative avrà ricadute concrete su ambiente, legalità e lavoro: contrasto del bracconaggio, azioni di conservazione della fauna e di prevenzione su incidenti stradali e danni all’agricoltura causati da alcune specie animali, diffusione di sistemi di produzione agroecologici, che valorizzino la biodiversità per un uso compatibile delle risorse territoriali, maggiori garanzie in termini di sicurezza alimentare e tutela della salute umana ed animale, valorizzazione delle più efficaci ed efficienti esperienze di governance nei vari Paesi europei in materia di gestione faunistica, creazione di attività produttive in materia alimentare basate su un corretto equilibrio tra uomo e natura. Ma intanto – rivendica la Coldiretti Molise – diventa vitale, per le aziende agricole e per l’ecosistema naturalistico regionale, l’attuazione dei piani di gestione, messi già a punto dall’Ispra, considerato che il fenomeno è da ritenere una vera e propria emergenza. Serve, inoltre, promuovere misure di prevenzione e sostegno attivando bandi per investimenti destinati ad interventi strutturali, ed adoperarsi per misure di prevenzione dei danni e per il cofinanziamento di strumenti di gestione del rischio.
Ambiente, legalità e lavoro: la strategia di Coldiretti in cinque proposte
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