Secondo l’Adoc cresce in media del 2% il costo per un cenone natalizio. Ma il dato positivo è che c’è una maggiore tendenza ad acquistare prodotti locali e sostenibili, puramente Made in Italy. Una nuova scoperta dell’agricoltura nostrana, improntata alla qualità e alla sostenibilità. “Per i cenoni natalizi abbiamo registrato un rialzo dei consumi di prodotti regionali e locali, a Km Zero, in nome del risparmio e della sostenibilità – dichiarano dell’Adoc – nonostante i costi per la spesa alimentare siano cresciuti del 2% rispetto al 2013, per un totale di circa 180 euro a famiglia. La riscoperta dell’agricoltura italiana si contrappone alla diminuzione di prodotti esteri, come lo champagne, o esotici, in primis la frutta. Stimiamo anche un aumento del consumo di prodotti equo-solidali e di prodotti acquistati tramite i GAS (gruppi d’acquisto solidali), segno di una rinnovata coscienza etica da parte dei consumatori italiani. Da quest’anno il Natale sarà caratterizzato anche da una maggiore sicurezza alimentare dovuta all’introduzione della nuova etichettatura degli alimenti, in vigore dallo scorso 13 dicembre. Una norma che, complessivamente, innalza il livello di sicurezza dei prodotti ma che pecca nell’assenza dell’indicazione dello stabilimento di produzione. E’ una grave carenza che ci auguriamo possa essere rapidamente sanata, in quanto garantirebbe ancora di più sulla reale provenienza dei prodotti, tutelando maggiormente quelli Made in Italy.”
In un’ottica di risparmio e sostenibilità, nell’ambito della campagna #RegaloSicuro, l’Adoc diffonde il vademecum contro gli sprechi alimentari, indicando anche il limite temporale massimo di consumi dei prodotti presenti sulla nostra tavola. Sotto le feste c’è il rischio che vada sprecato il 30% circa dei prodotti acquistati, in termini economici circa 50 euro potrebbero finire nel cassonetto.
VADEMECUM CONTRO GLI SPRECHI DI NATALE
1)- Pianificare con attenzione il menu delle Feste, in questo modo si ha la consapevolezza di cosa e quanto acquistare, spendendo il giusto. Basti pensare che il 32% delle volte si spreca a causa di un eccesso di acquisto generico.
2)- Comprare solo l’essenziale, preferendo la qualità alla quantità, meglio una tavola meno imbandita ma più saporita. In questo modo si evita di comprare prodotti non necessari, uno dei motivi per cui viene sprecato il cibo.
3)- Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali illusorie come i 3×2, in questo modo si acquista e si spende più del necessario. Il 26% dello spreco deriva dall’acquisto di prodotti in offerta speciale.
4)- Gustare tutti i cibi della tavola.
5)- Ridurre o moderare le porzioni da servire.
6)- Se ci sono avanzi, si possono riutilizzare nella preparazioni di altre portate: ad esempio, pandori e panettoni possono essere riutilizzati per creare nuovi dolci. La frutta può essere riutilizzata nella creazione di marmellate o sciroppi.
7)- Le porzioni avanzate possono essere surgelate per gustarle in altre occasioni.
8)- Riporre le verdure nella parte bassa del frigo per evitare che ammuffiscano. Per la frutta il metodo migliore di conservazione è a temperatura ambiente. Frutta e verdura rappresentano il 16% dei prodotti più sprecati, è importante quindi seguire una corretta conservazione. Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo
9)- Seguire i calendari della stagionalità: acquistare prodotti fuori stagione costa molto di più.
10)- Il pesce si può conservare in frigorifero, se fresco, per un paio di giorni al massimo, oppure può essere anche congelato. Deve essere sistemato in posizione intermedia nel frigo, opportunamente avvolto in pellicola trasparente o in contenitori chiusi. I molluschi devono essere riposti in un piano intermedio, in contenitori che ne garantiscano l’isolamento dagli altri cibi per evitare eventuali scambi di batteri.
Associazione dei consumatori ADOC Molise