Riportiamo la nota di dissenso al Congresso Mondiale delle famiglie (Verona), con contestuale Speakers’ corner che si terrà il prossimo 30 marzo a Campobasso in piazza Municipio alle ore 17.00.
Il prossimo 29 marzo, si aprirà, a Verona, il “XIII Congresso Mondiale delle Famiglie 2019”. Come si legge sul sito del Congresso, l’evento “ha l’obiettivo di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie, per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale, come sola, unica stabile e fondamentale nella società”.
Tra gli esponenti del Governo italiano in carica, che parteciperanno al Congresso pro family, vi saranno il vicepremier Matteo Salvini, il Ministro della famiglia e della disabilità, Lorenzo Fontana e il Ministro dell’istruzione, Marco Bussetti. Ricordiamo, infatti, che l’evento è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Veneto, e dalla Provincia di Verona.
Tra i temi in discussione al Congresso, si va dalla “bellezza del matrimonio” all’abrogazione della L. 194/78 sull’aborto, fino all’importanza, per un minore, di crescere con due genitori definiti “normali”: una mamma, donna, e un papà, uomo, eterosessuali.
Tra i 28 punti in agenda, “per ristabilire l’ordine naturale”, possiamo leggere alcuni, qui di seguito:
1) abrogare leggi su unioni dello stesso sesso e anche civili;
2) abrogare tutte le leggi che permettano il divorzio;
3) leggi per proibire la propaganda omosessuale;
4) cancellare qualsiasi finanziamento per la comunità LGBT+ e dell’aborto, nei programmi di assistenza pubblica;
5) rivedere i programmi di educazione sessuale in aderenza al manifesto per l’ordine naturale;
6) vietare la vendita di tutti i contraccettivi farmaceutici;
7) vietare diagnostiche prenatali;
8) divieto di aborto nel diritto nazionale e internazionale;
9) introdurre consulenze pro vita, finanziate dal Governo.
Non si può non dissentire dalle suddette e programmate finalità del Congresso pro family, a meno di non voler fare carta straccia della civiltà giuridica italiana, della cultura dei diritti umani e di quei princìpi fondanti non solo l’ordinamento giuridico, ma lo stesso vivere civile di questo Paese, ragion per cui, sono già numerose le iniziative in atto, per contestare e inibire la celebrazione dell’evento veronese, come la petizione “Italia, non sostenere l’odio, firma ora”, promossa dalle associazioni AGEDO, ARCI, ARCIGAY, ALFI, FAMIGLIE ARCOBALENO, ANPI, MOVIMENTO IDENTITA’ TRANS, AVVOCATURA PER I DIRITTI LGBT+, UNIONE DEGLI STUDENTI e molte altre, per chiedere la revoca di ogni patrocinio all’evento, ovvero la mobilitazione di tre giorni (29,30,31 marzo 2019), sempre nella città veneta, promossa dalle attiviste di NON UNA DI MENO, cui stanno aderendo molte altre associazioni.
Affinché, anche il Molise e Campobasso, siano teatro per esprimere il profondo dissenso nei confronti di un evento, che riflette scelte governative a dir poco anacronistiche ed oscurantistiche, chiediamo, alla cittadinanza e alle associazioni, di aderire e partecipare allo Speakers’ Corner, programmato per il 30 marzo 2019 alle ore 17.00 in Piazza Municipio a Campobasso!
Chiara Tavarone
Annalisa Di Lauro
Caterina Ciaccia
Ernesto Cretella
Francesco Paci