82€: è quanto spende una famiglia in Molise per la mensa nell’anno scolastico in corso – in aumento del 7,29% – rispetto ai circa 85€ (poco più di 4€ a pasto) che rappresentano la media nazionale.
La regione più costosa è la Basilicata (109€ mensili) mentre quella più economica è la Sardegna (61€ nell’infanzia e 65€ per la primaria). In Molise, in particolare, si va dai 3€ a pasto nelle scuole di Isernia ai 5,24€ di Campobasso.
L’incremento rispetto alla precedente indagine, riferita al 2022/23, è stato di oltre il 3% per quanto riguarda il dato nazionale, ma le variazioni sono molto differenti a livello regionale: in Calabria si registra un aumento di oltre il 26%, mentre in Umbria la riduzione più evidente di circa il 9%. A livello di singoli capoluoghi di provincia, sono le famiglie di Barletta a spendere di meno per il singolo pasto (2€ sia per l’infanzia che per la primaria) mentre per l’infanzia si spende di più a Torino (6,60€ a pasto) e per la primaria a Livorno e Trapani (6,40€). Fra le città metropolitane, soltanto Roma rientra nella classifica delle meno care, con un costo a pasto per la famiglia “tipo” di
circa 2,32€ in entrambe le tipologie di scuola.
Questi sono i dati che emergono dalla VII Indagine sulle mense scolastiche, con la quale Cittadinanzattiva ha preso in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria. La famiglia di riferimento considerata dall’indagine è
composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), ha un reddito lordo annuo di € 44.200, con corrispondente ISEE di € 19.900. Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi escludendo eventuali quote extra annuali e/o mensili.
Secondo l’Anagrafe nazionale, un terzo degli edifici scolastici, ossia 13.533 su 40160, sono dotati di locale mensa. La distribuzione però non è omogenea, in quanto nelle Regioni del Sud poco più di un edificio su cinque dispone di una mensa scolastica (al Centro è il 41% e al Nord il 43%) e la quota scende al 15,6% in Campania e al 13,7% in Sicilia. La regione con un numero maggiore di scuole dotate di mensa è la Valle d’Aosta (72%), seguita da Piemonte, Toscana e Liguria dove è presente in 6 edifici su 10. In Puglia, Abruzzo e Lazio sono presenti in un edificio su quattro. Il PNRR non viene incontro alle esigenze delle scuole del Sud, almeno non nella misura sperata. Su 1052 interventi previsti e 600 milioni di fondi stanziati, il Sud riceve – da graduatorie di giugno 2023, le ultime disponibili – la metà delle risorse, contro il 58% previsto dal piano originario.
Il Molise è tra le Regioni con la percentuale più alta di obesità giovanile, la promozione e la diffusione di una sana alimentazione e cibi più salutari nei distributori automatici, come yogurt, frutta secca essiccata, biscotti ipocalorici, e altro, rappresentano il mezzo più efficace di prevenzione e contrasto all’obesità . Ma sono necessarie anche nuove politiche affinché la mensa scolastica sia garantita anche alle famiglie cin povertà assoluta dichiara Jula Papa Segretaria Regionale Cittadinanzattiva.
Alcune proposte sulla ristorazione scolastica
Promuovere una indagine conoscitiva, da parte della Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, insieme a tutti gli stakeholder interessati compresi gli utenti, su aspetti quali: qualità e costo delle derrate alimentari, filiera di approvvigionamento, rispetto dei menù, ruolo delle Commissioni Mensa, fasce di agevolazione nelle tariffe, sistema degli appalti, condizioni lavorative del personale addetto, rispetto dei CAM, monitoraggio dei programmi pubblici mense bio e frutta e verdura a scuola, progetti di educazione all’alimentazione corretta
Riconoscere le mense scolastiche come servizio pubblico essenziale e nel frattempo: impedire qualsiasi forma di esclusione dai bambini le cui famiglie siano in condizioni di povertà; contrastare i casi di morosità ingiustificata; uniformare le tariffe minime e massime, almeno per
aree territoriali del Paese (Nord, Centro e Sud). Predisporre un piano quinquennale, successivo al PNRR per costruire nuove mense e
arrivare a garantire il tempo pieno, a partire dalla scuola primaria e soprattutto nelle aree del Sud, in quelle interne e ultra-periferiche del Paese.
Favorire la diffusione delle Commissioni Mensa con la presenza al loro interno di almeno un genitore di bambini che utilizzano le diete speciali. Occorre individuare procedure e strumenti