È un dolore che si rinnova, una ferita che si riapre ogni volta che la furia della natura cancella in pochi istanti persone, storie, case, scuole, ospedali. Furia della natura che ha gravemente colpito le popolazioni del centro Italia in un’area vastissima a confine tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Immagini di distruzione e disperazione che hanno già fatto il giro del mondo e che inevitabilmente ci riportano la memoria a terremoti non così lontani come quello dell’Emilia Romagna, quello dell’Aquila e non da ultimo il nostro sisma, quello del 2002, che alle 11,32 a San Giuliano di Puglia, spazzò via la scuola che si accasciò su se stessa uccidendo 27 bambini e la loro maestra.
Oggi, in questa triste e dolorosa giornata esprimo la mia commozione per le persone che sotto le macerie hanno perso la vita, un affettuoso abbraccio ai loro familiari, alle centinaia di feriti e a quanti stanno facendo i conti con il terrore di nuove scosse. Esprimo la mia vicinanza a chi scava da ore per salvare vite umane, a chi non si arrende, a tutta la macchina dei soccorsi che lotta contro il tempo. Vicinanza anche ai colleghi sindaci e agli amministratori che in una situazione così difficile si stanno già rimboccando le maniche per affrontare una così e tragica emergenza.
Vicinanza del sindaco Battista alle popolazioni colpite dal sisma
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