Si è tenuta presso la sala Consiliare del comune di Campobasso, la conferenza stampa indetta dai consiglieri di coalizione civica al per chiarire gli aspetti di “grave incapacità politica che da circa un anno paralizzano il settore urbanistica con gravi e pesanti ripercussioni sul territorio comunale di carattere non solo politico ma economico, occupazionale e sociale“.Presenti Francesco Pilone, Marialaura Cancellario, Michele Coralbo, Alberto Tramontano e assenti giustificati Michele Scasserra e Errico Perretta. ” E’ trascorso un anno dalle elezioni – apre l’incontro Francesco Pilone – dobbiamo riconoscere che l’urbanistica è un settore importante per una città e per la città capoluogo di regione, che veicola lo sviluppo economico, culturale e sociale e per questo riteniamo doveroso intervenire. In seduta dell’ultimo consiglio comunale sono state ritirate le delibere dell’assessessore al ramo dell’Urbanistica delinaendo una situazione di stallo cittadino. Abbiamo letto la replica dell’assessore Chierchia dove si denita una ammissione di colpe della gestone di un settore difficile e dove si scaricano le colpe sulla struttura, bene non dimentchiamo che il dirigente del settore è stato scelto dal sindaco, non crediamo sia coerente e corretto scaricare colpe sulla struttura a giorni dispari. L’incontro con la stampa che abiamo proposto oggi ha come obiettivo quello di dare un segnale, un campanello d’allarme ed allo stesso tempo delle proposte, nel nostro ruolo di opposizione di verifica e controllo vogliamo essere anche propositivi con soluzioni e disponibilità per il bene comune“.
Prende la parola Michele Coralbo, che in maniera tecnica snocciola la problematica.” Sicuramente come opposizione denunciamo l’operato e il non operato dell’anmminitrazione Battista, ma la denuncia vera è quella che siamo stati dai cittadini, in maggioranza o in opposizione, chiamati a governare lo sviluppo della città. In sintesi il Comune di Campobasso ha 120 giorni, a partire dal 17 aprile scorso, per mettere in campo una variante al Piano Regolatore. Ritorniamo alla questione Lucarino, le zone interessate sono le future espansioni della città, la regione Molise con il Piano casa ha introdotto per la prima volta l’articolo 3 Ter , che parla di recupero e riqualificazione urbana, la priva volta che viene introdotto questo termine. Cosa vuol dire? Che al Comune di Campobasso (o anche Isernia e Termoli, cntri di aggregazione urbana consistenti), che ha attivato la perimetrazione Lucarino nel 1985 ma non è mai stato fatto nulla, viene dato un termine di 120 giorni per fare norme tecniche di attuazione e piani attuativi nuovi perchè queste possano essere pienamente zone di completamento e residenziali della città, tutto ciò che è fuori dalle perimetrazioni torna ad essere, come è giusto che sia, zona agricola, verde, campagne. Le zone già edificate saranno riqualificate, avranno in questo modo delle premialità e andrebbe a risolvere anche la tassazione, in quanto oggi vengono chiesti soldi ma in contropartita non vengono dati diritti. La nostra preoccupazione è proprio questo lasso temporale, perchè una volta scaduti questi 120 giorni, di cui un mese circa è già passato, ritornano in vigore le norme tecniche imposte nell’85, di conseguenza si avrebbe il comissariamento ad acta. Per cui il Piano Casa al di là delle premialità da una grande possibilità alla città di Campobasso, ma bisogna avere le capacità tecniche e politiche per non lasciarsi sfuggire l’occasione e portarla avanti”.
La preoccupazione che esternano i consiglieri di coalizione civica è questa: se ci sarà il rinnovo delle Commissioni , visto che è stato varato il nuovo regolamento, se le commissioni già scaricano la colpa sulle decisioni della Regione Molise, allora vuol dire che l’intenzione di questa maggioranza è quella di stare fermi, noi fermi non vogliamo restare. Vogliamo governare i processi, come opposizione ma governare. Chiaramente viene posto un problema politico e tecnico, in fattore di responsabilità e competenze. ( Mariateresa Di Lallo)