“Con l’annuale cerimonia di apertura dell’anno accademico, l’Ateneo che ha sede nella nostra regione apre le porte e accoglie in modo fortemente significativo gli studenti, i docenti, i rappresentanti del mondo produttivo e delle istituzioni della nostra collettività mettendo in diretta correlazione il locale con la realtà accademica e scientifica nazionale. Proprio nella funzione di raccordo tra i valori e le potenzialità che risiedono sul nostro territorio e le innovazioni e le idee proveniente dall’esterno, sta la vera forza propulsiva che negli anni l’Università degli Studi del Molise ha diffuso, trasmettendo, con le sue proposte continue, la giusta energia alla società in cui si è radicata.
L’Università degli Studi del Molise è un congegno che ha una meccanica fatta di sapere e conoscenze da trasmettere e la prospettiva d’azione che come Amministrazione Comunale di Campobasso sentiamo di poter condividere con questo Ateneo vuole essere incentrata su ciò che insieme e di comune accordo possiamo fare per il nostro territorio, per il suo sviluppo e per la sua necessaria valorizzazione.
La stessa scelta fatta da questo Ateneo di invitare per la giornata inaugurale dell’anno accademico un esponente di riconosciuto valore internazionale nel settore della ricerca archeologica e scientifica come il professor Salvatore Settis, Accademico dei Lincei e Presidente del Consiglio Scientifico del Louvre, è di per sé la dimostrazione di una lungimirante indicazione su ciò di cui dovremo discutere sempre più coscientemente e strategicamente, nei prossimi mesi, se vogliamo concentrarci nell’individuazione dei punti di forza del nostro patrimonio da valorizzare.
La valorizzazione, in ogni settore, è strettamente collegata alla progettualità, altrimenti diventa un termine svuotato di qualunque significato. Disegnare scenari e architetture programmatiche future, attraverso la condivisione degli indirizzi operativi specifici che ogni organo della nostra società deve perseguire, appare non solo come l’atteggiamento più consono per ottenere benefici per tutta la nostra comunità, ma anche come un dovere al quale, come rappresentanti delle istituzioni, non possiamo sottrarci.
Nei colloqui avuti in questi mesi con il Magnifico Rettore, Professor Luca Brunese, e con l’intero staff dirigenziale dell’Università degli Studi del Molise, abbiamo avuto modo reciprocamente di confrontarci sulla definizione di una road map operativa che da una prima fase collaborativa tra Comune e UniMol, possa, nel tempo, condurci alla strutturazione di un modello relazionale aperto ed inclusivo, che abbia ben chiaro l’orizzonte delle sfide future e delle scelte che dovranno essere fatte per permettere, soprattutto alle nuove generazioni, non solo di formarsi qui nella nostra città e in Molise, ma anche di continuare a risiedervi contribuendo alla sua crescita.
Per rendere possibile quanto tutti di comune accordo immaginiamo, la carta dell’innovazione è quella sulla quale, senza azzardi ma in maniera mirata e circostanziata, appare essenziale puntare. Portando sul nostro territorio progetti innovativi da far crescere con competenza tutti insieme, ognuno facendo la propria parte, potremo costruire un’attrattività diffusa per il nostro territorio che coniughi tecnologia, ricerca, storia, cultura e tradizione.
È ciò che come Comune di Campobasso abbiamo in animo di fare sin da subito ed infatti, proprio in questi giorni, abbiamo aperto un ulteriore dialogo con l’Università degli Studi del Molise chiedendole di affiancare, come partner, la nostra Amministrazione nell’innovativo sistema di trasmissione dati Li-Fi che abbiamo intenzione di sviluppare e mettere in pratica proprio nelle strutture bibliotecarie e museali presenti in città, comprese quelle universitarie.Nell’augurare a lei Magnifico Rettore e agli studenti, ai docenti, al personale tecnico e amministrativo dell’Università degli Studi del Molise, un anno accademico proficuo e stimolante, sono certo che nel futuro, ogni azione che progetteremo insieme, avrà un valore che andrà ben oltre la realizzazione del singolo progetto, perché sarà un nuovo momento di semina del quale c’è bisogno per riprendere a far crescere il nostro territorio.”