In Italia il tumore del Colon-Retto si colloca al terzo posto (12,6%) per incidenza di malattie tumorali tra gli uomini, dopo il tumore al polmone e alla prostata e al secondo (13,4%) tra le donne, dopo quello della mammella e rappresenta la seconda causa di morte. Ogni anno vengono diagnosticati circa 28.000 nuovi casi. Nella maggior parte dei pazienti (nella popolazione senza fattori di rischio specifici) l’insorgenza si verifica dopo i 50-55 anni e nel corso della vita media un uomo su 26 (3,9%) e una donna su 40 (2,5%) si ammalano di tumore del colon.La chirurgia è la forma più comune di trattamento dei tumori del colon-retto. L’intervento deve essere eseguito da un chirurgo specializzato in chirurgia dell’apparato gastrointestinale. Il tipo di intervento più appropriato dipende dallo stadio e dalla localizzazione del tumore. Attualmente i progressi della chirurgia e delle strumentazioni hanno fatto si che sia applicabile a questo tipo di patologia la chirurgia laparoscopica che consiste nell’eseguire l’intervento praticando sull’addome piccoli fori in cui vengono introdotti appropriati strumenti e una speciale telecamera. Il trauma operatorio è notevolmente minore e si interviene in modo più accurato e preciso poiché la telecamera ingigantisce di 10-15 volte le strutture. Si ha molto meno dolore ed un recupero più veloce. E’ importante precisare che la tecnica laparoscopica va eseguita da mani competenti. L’esperienza è imprescindibile e questo approccio va usato solo nei Centri che sono in grado di garantire prestazioni chirurgiche di questo tipo in modo continuativo.
E’ importante intervenire anche sui linfonodi che sono piccoli organi che hanno la funzione di filtrare liquidi e proteine provenienti da tutto l’organismo. Quando un organo si ammala di tumore è possibile che alcune cellule tumorali escano dai confini dello stesso e vengano catturate dai linfonodi più vicini. Per questo motivo nei pazienti con tumore, la rimozione dei linfonodi viene eseguita al fine di ottenere una più precisa stadiazione della malattia ed anche perché la rimozione di eventuali linfonodi ammalati può avere un effetto sulla sua storia naturale.
L’argomento verrà affrontato nel corso di formazione “Anatomia del Colon e importanza della Linfadenectomia nei tumori del colon” organizzato dalla Fondazione “Giovanni Paolo II” e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’evento si svolgerà giovedì 19 giugno 2014 nella Sala meeting della Terapia intensiva della Fondazione “Giovanni Paolo II” a Campobasso.
Dopo i Saluti del Direttore Generale, Dott. Gianfranco Rastelli, introdurrà i lavori il Direttore del Dipartimento di Oncologia e promotore dell’evento, prof. Camillo Cavicchioni, che interverrà anche in veste di Chirurgo Oncologo e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’incontro sarà moderato dal Prof. Giorgio Cutini, esperto dell’argomento.
Nel corso del convegno verranno illustrate anche le innovative metodiche terapeutiche altamente specialistiche per la cura dei tumori con la chirurgia praticate alla Fondazione.