Il Molise esiste, i molisani sempre meno. Ormai in fuga dal Molise sono in tanti, in troppi. Un trend drammatico, che sembra importare poco ai più, mentre la politica avanza a passo lento, toma toma. Non vanno via solo “i cervelli”, ma un po’ tutti, alla ricerca di opportunità di lavoro.
Eppure questa terra, di opportunità da dare, ne avrebbe tante (quanto, ad esempio, potrebbe valere in termini occupazionali il Parco del Matese? ). Penso che siamo ancora in tempo, ma serve un patto, una visione e una programmazione . Nessun può riuscire ad invertire il trend in un giorno ma, iniziando adesso, questa nostra amata terra potrebbe riuscire a trovare un posto nel futuro. In quest’ottica, abbiamo chiesto un consiglio comunale monotematico a Campobasso, in vista della programmazione dei Fondi di Coesione Europei 2021-
2027 . La Regione Molise è in ritardo ma la cosa più drammatica è che sembrano mancare idee e visione. Crediamo che occorra ribaltare la logica (se di logica si può parlare) che, fino ad ora, ha guidato la gestione dei finanziamenti e che, spesso, ha dato risposte ad esigenze parziali, rispetto a quelle generali.
È evidente che al Molise serve, per prima cosa, una 4 corsie Venafro -Termoli , un’arteria che porti a vitalizzare economia e società. In nome di quest’opera dovrebbero essere uniti tutti i sindaci dei Comuni molisani, a partire da capoluogo . La pandemia ha aperto nuove prospettive sul lavoro: un pc ed una moderna connessione internet possono garantire la stessa efficienza di lavoro a
Manhattan come in un borgo molisano. Bisogna investire in questo senso, creando le opportunità di nuovo “insiediamenti agili”. Poi c’è da investire in ambiente, cultura, turismo, agro-alimentare, salute, pubblica amministrazione di qualità. Si può fare
nsomma, prima di arrendersi al troppo spesso sentito “meglio tornare con l’Abruzzo”, proviamo a resistere ed a risorgere (oltretutto Marsilio, che già ci ignora, non avrebbe migliore considerazione in caso di nostra “annessione”).
GIOSE TRIVISONNO