Questa mattina, come ogni giorno, siamo arrivati alla Fondazione “Giovanni Paolo II” per svolgere il nostro servizio di volontariato. Dopo essere entrati in reparto, pronti alle nostre attività quotidiane, abbiamo appreso la bella notizia: da oggi sarà di nuovo possibile sottoporsi ai trattamenti chemioterapici.
Abbiamo poi saputo che nel pomeriggio di ieri, 10 agosto 2015, la Regione Molise ha notificato alla Fondazione il Decreto con cui autorizzava la stessa ad erogare tali prestazioni, ampliando anche la gamma dei farmaci disponibili. In poche ore la Direzione della struttura ha fatto in modo che, già da questa mattina, i pazienti oncologici che necessitano di tali trattamenti possano di nuovo curarsi alla Cattolica di Campobasso.
Prendiamo atto che il nostro “grido di dolore” è stato ascoltato da chi poteva e doveva agire, non sappiamo se abbiamo solo contribuito ad accelerare un percorso già avviato oppure se la decisione è stata presa in seguito alla nostra denuncia. A dire il vero questo non ci importa! A noi interessa solo che i malati possano tornare a curarsi alla Cattolica, perché chi è colpito da una patologia oncologica ha il diritto di potersi rivolgere a questa struttura che offre, com’è noto, prestazioni di altissima qualità. Noi perseguiamo solo ed esclusivamente l’interesse delle Persone sofferenti a cui offriamo il nostro umile e fraterno aiuto.
Ringraziamo, quindi, la Regione Molise per aver emanato questo provvedimento e per aver dimostrato attenzione alle istanze che arrivano dal mondo dell’associazionismo ospedaliero.
Auspichiamo che anche altre questioni, ancora più importanti perché riguardano la permanenza della Fondazione in questa Regione, si concludano positivamente. Ci auguriamo che la notizia circolata in questi giorni di una forte riduzione dei posti letto non sia fondata e che la Cattolica possa continuare ad essere un “fiore all’occhiello” del Molise. Non possiamo permetterci di perdere questa struttura, i nostri figli non ce lo perdonerebbero! Le Istituzioni devono mobilitarsi, su tutti i fronti, perché la Cattolica rimanga dov’è da ormai tredici anni.