Il Comune di Campobasso ha precisato di non poter “contribuire con proprie risorse al trasporto pubblico”ed ha chiesto “il servizio assicurato agli utenti da parte della società fino al termine del 2018”. La Seac è intervenuta dicendo che si adeguerà al taglio del 30% ma che non potrà garantire la presenza del personale senza una riorganizzazione a trecentosessanta gradi del Tpl”. Dalla possibilità del part-time al taglio sostanzioso ci sono varie opzioni ma da valutare e stabilire.
La preoccupazione è che si riparlerebbe ancora si tagli. L’ assessore alla Mobilità De Bernardo ha fatto alcune precisazioni . “Abbiamo chiesto a Seac di dirci se è in grado di portare avanti il servizio. Se non è in grado, come giusto che sia, si faccia da parte. Essere da 50 anni gestori non significa esserne padroni”. Il nocciolo della questione sono i taglia, la Seac prende in ipotesi tagli , il Comune ribadisce dal canto suo di non poter impegnare risorse, “nemmeno minime”, inoltre c’è un bando ancora in sospesa. ” Ci stiamo tutelando in tutti i modi possibili, compreso il Tar – ha spiegato De Bernardo – nei prossimi giorni aspettiamo un parere da parte dell’Autorità sulla sospensione. A Seac, così come ad altri soggetti che fossero interessati, ribadiamo: c’è una somma precisa per chi vuole farsi avanti”.
Trasporto urbano/ tira e molla tra Comune di Campobasso e Seac
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