Il personale della Squadra Mobile ha effettuato una specifica attività di controllo ad esercizi pubblici e circoli privati, al fine di verificare l’osservanza delle prescrizioni imposte dalla normativa di settore, rilevando diverse violazioni.
In particolare, dalle verifiche eseguite presso un circolo privato ubicato in agro del comune di Toro, è emerso che l’attività, contravvenendo alle norme che regolano i circoli privati, era gestita in realtà come un normale esercizio pubblico, in assenza delle prescritte autorizzazioni e in totale evasione fiscale.
Al suo interno, inoltre, gli agenti hanno constatato la presenza di donne, alcune delle quali straniere prive di permesso di soggiorno, dedite al ruolo di “intrattenitrici” di sala, che inducevano i clienti – nessuno dei quali risultato iscritto al circolo privato – a consumare bevande alcoliche. Il locale disponeva anche di una sala per la “lap dance”, di ambienti riservati dove le donne, in abiti succinti, si intrattenevano con gli uomini, di una zona bar per la somministrazione di bevande e alimenti, nonché di un appartamento sovrastante dove erano stati sistemati alcuni materassi, risultato in condizioni igienico sanitarie molto precarie.
Per la gravità delle violazioni riscontrate, oltre alle varie sanzioni amministrative comminate al titolare del locale, è stata richiesta al Comune di Toro l’emissione del provvedimento di immediata cessazione dell’attività abusiva.
Nei confronti delle tre donne di nazionalità straniera risultate non in possesso di permesso di soggiorno, sarà avviato, a cura dell’Ufficio Immigrazione, il conseguente iter per la loro espulsione dal territorio nazionale.
Altra attività ispettiva è stata, inoltre, eseguita presso una discoteca del capoluogo, all’interno della quale era in corso un veglione di studenti, per la maggior parte minorenni.
Nella circostanza, accertata l’avvenuta somministrazione di bevande alcoliche a persone di minore età e ben oltre l’orario consentito (le tre di notte), sono state comminate le previste sanzioni amministrative. È stata, al contempo, richiesta al Comune di Campobasso l’applicazione del provvedimento di sospensione della licenza per un periodo da 15 giorni a tre mesi, come previsto dall’art. 14 ter della legge 125/2001 comma 2.