Il problema di oggi è che si sta troppo accantonando la cultura scientifica e questo significa ignorare la genesi e lo sviluppo che essa ha avuto con il passare del tempo. La cultura scientifica risale ai tempi della Grecia, quando un filosofo presocratico di nome Democrito, sostiene che tutto il mondo che cui circonda è fatto da “enti” chiamati atomi, che non sono altro che gli elementi di cui è fatta la materia. Nel 400 un filosofo di nome Cartesio, rivoluziona quello che è il sapere scientifico acquisito e portato avanti sino ai suoi giorni. Cartesio crea una spaccatura all’interno del pensiero scientifico greco, dividendo lo scibile umano in due parti: la “res cogitans” e la “res extensa”; res cogitans riguarda tutto quello che noi pensiamo e interpretiamo; mentre la res extensa riguarda la praticità di ciò che si sta pensando. Questo passaggio si trova nel suo trattato sul “ Cogito”, quando afferma la seguente frase: “ Penso dunque sono”, dove sottolinea l’importanza del processo logico “ deduttivo”, che sta alla base del sapere scientifico. Questo processo Cartesio lo immedesimò con dimostrazioni logico-matematiche, che hanno spiegato il perché Cartesio si interrogasse su questo “ dubbio esistenziale”: Ipotesi-penso di esistere, Tesi-dunque esisto. Successivamente, nel Seicento, un filosofo e scienziato di nome Galileo Galilei scopre il “ metodo scientifico”, che segna un enorme passo in avanti nella cultura scientifica, perché elemento importante di qualunque lavoro scientifico. Il metodo si basa su due componenti: l’osservatore che è chi osserva un determinato fenomeno e l’osservato che è ciò che si osserva e poi si analizza ( Kant nell’ottocento con la “ Critica del Giudizio” li definirà soggetto e oggetto). Questo metodo è tuttora utilizzato perché ha portato alla scoperta di nuove tecnologie scientifiche sempre più complesse e avanzate. Tuttavia non bisogna commettere l’errore di pensare che la scienza sia una forma di letteratura o di filosofia, poichè si spinge a un livello molto più avanzato di queste ultime; e cioè quello di trovare sempre nuove risposte alla complessità del mondo che ci circonda. La scienza è fatta di domande, ma anche di risposte che bisogna cercare, altrimenti si corre il rischio di pensare che la scienza si fermi solamente a ciò che appare. Il fenomeno va descritto e analizzato, perché ci permettere di raccogliere dati importanti, per dimostrare ciò che vediamo: in sintesi studiare il fenomeno per trarre delle conclusioni che si avvicinino il più possibile alla realtà. La scienza è rigore, è precisione e affidabilità ed è compito di chi opera nel settore scientifico, trovare una soluzione ai problemi quotidiani ancora irrisolti. Perciò non dobbiamo accantonare la cultura scientifica, ma proporre modelli sempre più veritieri ed efficaci, che modernizzino sempre di più il sapere scientifico. Bisogna anche dire che la scienza usa un linguaggio che non è accessibile a tutti, perché molto rigoroso, preciso e che evidenzia la difficoltà e l’impegno di quello che bisogna fare per diventare degli ottimi scienziati. Altra cosa importante è la comunicazione scientifica, cioè saper divulgare il sapere scientifico. Purtroppo il più delle volte non si riesce in questa ardua impresa, perché il linguaggio e il lessico scientifico sono veramente complicati.
Tomeo: l’importanza della cultura scientifica
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