Mi premono esporre alcune precisazioni e considerazioni sullo spiacevole episodio che ha visto coinvolta la Seac, l’azienda di trasporti che detiene in gestione il servizio del trasporto urbano nella città di Campobasso e i possessori di diritto del titolo di viaggio gratuito e a cui è stata interrotta la possibilità di utilizzare i servizi di trasporto gratuitamente. Precludere ai possessori delle ‘Tessere Bianche’ di poter usufruire del servizio è stato un atto che mai mi sarei aspettato dalla proprietà dell’azienda.
Mi chiedo: pur volendo comprendere le presunte difficoltà della Seac, un ritardo di un pagamento, che in effetti non c’è stato, può essere un motivo di negazione di un servizio così importante, a danno soprattutto di categorie di persone svantaggiate? Non credo, anche alla luce dei fatti, quelli reali che si sono registrati nei rapporti tra l’amministrazione comunale di Campobasso e la stessa Seac. Questo è stato il motivo, tra l’altro, che mi ha spinto a inviare una lettera di richiamo alla proprietà dell’azienda. Da sindaco non posso accettare che per una incomprensione debbano rimetterci persone che vivono già una situazione di disagio e comunque i cittadini di questa città.
Il servizio va garantito sempre e comunque: rispetto a un problema si discute e non si prendono decisioni avventate, come è accaduto nei giorni passati sino ad esporre sugli autobus cartelli che comunicavano la sospensione di un diritto. Generando disagio e imbarazzi. Quale ulteriore costo sarebbe gravato sull’azienda se quest’ultima avesse fatto usufruire a tutti del servizio? Niente di più rispetto alle spese che ha avuto per quella giornata. E questo è un dato incontrovertibile. Iniziative di questo genere, la sospensione di un diritto, sono sempre deprecabili e censurabili, ancora di più quando riguardano iniziative di Aziende che lavorano con la nostra città da decenni.
Da sindaco mi scuso io con tutte le persone che hanno vissuto una ulteriore situazione di disagio, peraltro immotivata. E spiego anche il motivo: l’ente ha effettuato il bonifico alla Seac per il pagamento delle spettanze nei primi giorni di giugno 2015, somme che erano state trasferite dalla Regione Molise a metà aprile. E questo per spiegare che il Comune non trattiene le risorse finanziarie destinate a terzi e rese disponibili dalla Regione, e sicuramente non manca, come non ha mai mancato, di erogarli al legittimo destinatario.
È noto d’altronde che per cause che certamente non dipendono dalla nostra volontà, i trasferimenti degli enti locali alle imprese avvengono in ritardo. Tra i motivi alla base della dilatazione dei tempi ci sono i vincoli delle norme che regolano il Patto di Stabilità.
Nel caso in questione, però, l’intervallo di tempo è stato di meno di due mesi da quando la Regione Molise, a metà aprile, ha trasferito la somma dovuta al Comune di Campobasso che come detto, agli inizi di giugno, l’ha girata nelle casse della Seac. Tra le altre cose, l’ente comunale non è mai venuto meno ai suoi obblighi; riflessione ulteriore che non mi fa comprendere i motivi di tale presa di posizione.
Approfitto dell’occasione, comunque, per annunciare che il servizio di trasporto pubblico urbano sarà soggetto a una riorganizzazione radicale e stiamo lavorando in questa direzione. Lo scopo è quello di consegnare ai cittadini un servizio che tenda a migliorarne la qualità e rispondere più adeguatamente alle loro esigenze. È sotto gli occhi di tutti, infatti, che è indispensabile un intervento riorganizzativo che faremo coincidere con la gara per la individuazione del gestore del servizio. La nuova organizzazione dovrà ridisegnare la geografia delle linee, gli orari, una più puntuale rispondenza del servizio alle esigenze della città. Rivedere i servizi alle fermate dove ora mancano perfino gli orari delle corse. È un disagio, purtroppo, presente in molte fermate della città. Ecco quali sono i problemi su cui lavorare: quelli di rendere il servizio di qualità al servizio reale dei cittadini e degli utenti di Campobasso o che si trovano a Campobasso per motivi di studio, lavoro o turismo.
Il Sindaco Antonio Battista