Nell’era digitale, mentre altre realtà entrano a pieno titolo nel “sistema” di città intelligente, a Campobasso l’amministrazione comunale va a “ripetizione” nonostante le attuali tecnologie consentano la telelettura dei consumi idrici così come già avviene per quelli di energia elettrica e gas.
L’evidenza si registra in modo particolare quest’anno, dato che la fatturazione delle circa 30mila utenze cittadine non è stata eseguita attraverso lettura del contatore e dunque rilevando il consumo effettivo, ma su dati storici che, stante l’avviso dell’ufficio tributi, potrebbero generare contestazioni e rettifiche, con i cittadini chiamati a fare da letturisti.
Un onere, la lettura dei contatori, che ogni anno costa all’amministrazione comunale 30mila euro (dal 2017 raddoppierebbe a causa dell’obbligo di due letture ogni anno) e che potrebbe essere ammortizzato dalla sostituzione degli attuali contatori con quelli di nuova generazione abilitati alla telelettura, a carico del comune o finanziati all’interno di progetti smart city.
Un sistema che oltre a garantire un servizio puntuale ai cittadini, consentirebbe diversi benefici nella gestione in tempo reale dei dati, dalla ottimizzazione delle risorse umane al contrasto alla dispersione idrica, fenomeno che costa ai cittadini circa un milione di euro in più ogni anno, stante la differenza tra i consumi rilevati e quelli approvvigionati.
La proposta verrà portata all’attenzione della commissione “innovazione tecnologica” presieduta dal collega Landolfi e dell’assessore Ramundo, per una prima verifica di fattibilità (da realizzarsi inizialmente con la ricezione di manifestazioni di interesse) e potrebbe tenersi il 22 marzo, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, quale segnale di attenzione al “valore” dell’acqua, bene comune da preservare.
Consigliere Michele Ambrosio