È la vicenda dei tanti missionari e missionarie sulle tante strade del Mondo, comprese quelle dei canali multimediali e dei tanti volti messi ai margini, la storia che ogni cristiano porta in ogni angolo di vita, “sulle strade del mondo”. La testimonianza dei volti missionari del Molise intercalata a momenti di preghiera e canti spirituali ha fatto da sfondo alla Veglia Missionaria organizzata dall’Ufficio Missionario diocesano, guidato da don Antonio Arienzale, parroco di Sepino (CB), nell’ambito della Giornata Missionaria Mondiale promossa dalla CEI. I volti, tanti volti e tante presenze hanno gremito la chiesa di Madonna della Libera a Campobasso, nella piazza principale del capoluogo molisano. I volti fedeli e i volti di giovani passanti, in una profonda oscurità della notte più lunga della settimana dedita al divertimento, si sono lasciati attrarre dalla luce della Veglia, da quella porta “Aperta” della Fede.
A presiedere la Veglia, l’arcivescovo di Campobasso – Bojano mons. GianCarlo Bregantini che simbolicamente, ha portato in processione, prima della veglia, un mappamondo ad evocare la vita che si rinnova nel vivere quotidiano “sulle strade del mondo”, accompagnato dalle luci delle candele, simbolo della luce nei volti dei missionari. «Questa veglia – ha detto il vescovo – è la terra buona con i suoi frutti. La carità produce la FEDE – ha poi continuato nella breve omelia – ed apre il cuore ai nostri orizzonti». Ai Salmi, inni e canti si sono susseguite le testimonianze di missionari con il ricordo alla missione storica del Ciad con cui la diocesi è gemellata; a suor Angela recentemente deceduta, missionaria nel cuore della foresta africana; la testimonianza di Rosa Pizzuto per la missione di una casa di accoglienza nelle comunità albanesi; la testimonianza di un immigrato marocchino energia nella strada e nelle pietre, il frutto buono; la testimonianza dei giovani della diocesi che hanno partecipato alla GMG in Brasile, i giovani verso nuovi orizzonti di mondialità. Il grazie infine alla Caritas, fra Immacolato vissuto in un letto, luogo missionario, alle volontarie di Campobasso come Teresa Passaretta e suor Veronica che insieme ad altri volontari di Campobasso hanno costituito un orfanotrofio a Betlemme ed attivato un gemellaggio; il grazie anche alle suore che da ogni parte del mondo rafforzano le comunità femminili presenti i diocesi; il grazie anche ai padri africani presenti in diocesi. «Il Grazie infine – ha concluso mons. Bregnatini – a questo Mondo, il simbolico mappamondo, che ci dice quanto è grande e quanto è eroico poter celebrare l’Eucarestia in luoghi difficili. Il dono della Missione infine è per Campobasso – come ha annunciato l’arcivescovo – il Seminario Missionario che sarà aperto prossimamente come dono della comunità neo catecumenale, con la presenza di ben sei seminaristi».