Nelle giornate di giovedì 24, venerdì 25 e sabato 26 settembre si svolgerà a Campobasso la XXIa Rencontre franco-italienne sur l’épigraphie du monde romain.
Più di 20 relatori italiani e francesi interverranno sul tema dell’amministrazione delle città d’Italia e delle province d’Occidente nei primi secoli dell’età imperiale. L’incontro è organizzato grazie alla sinergia dell’Università degli Studi del Molise (prof.ssa Cecilia Ricci) e dell’Università di Foggia (prof.ssa Silvia Evangelisti) ed ha lo scopo di presentare al pubblico e sottoporre alla discussione le novità e i problemi su un argomento di forte rilievo storico-giuridico.
Le Rencontres d’épigraphie, ideate da Charles Pietri e Silvio Panciera, costituiscono ormai da quasi un quarto di secolo un’importante occasione di incontro e di confronto tra studiosi di epigrafia su temi diversi, per i quali le iscrizioni greche e latine forniscono quasi sempre una documentazione unica ed esclusiva. In esse, i massimi specialisti della storia ed epigrafia del mondo romano si confrontano – alternativamente in Francia e in Italia, alla presenza anche di studiosi di altre nazionalità – su temi di forte rilevanza politica, sociale, economica e istituzionale. Il tema è stato oggetto, alla fine degli anni ’70 del secolo scorso di un fondamentale volume di Cesare Letta ed Enrico Campanile (Studi sulle magistrature indigene e municipali in area italica). Da allora nessuna indagine ha avuto la stessa sistematicità. Nel corso degli anni si sono così avvicendate nella discussione questioni come: il rapporto tra schiavi e padroni, la composizione e i cambiamenti all’interno dei gruppi dirigenti di Roma e delle città italiane e provinciali, l’epigrafia del commercio e dell’artigianato e quella degli spazi pubblici.
Non sfugge il rilievo che, per Unimol, riveste l’individuazione della sede di Campobasso per lo svolgimento del prestigioso convegno, che può essere letto come un chiaro e significativo esito della promozione degli studi umanistici da parte della governance dell’Ateneo e dell’impegno ormai più che decennale degli archeologi, storici, epigrafisti e filologi del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione nella ricerca e nella formazione dei giovani studiosi, gli archeologi e storici di domani; e come un ulteriore forte incentivo allo conoscenza, alla valorizzazione e allo studio dei beni culturali della nostra regione.