Smaltimento rifiuti in Molise: si va verso un nuovo passo? Abbiamo appreso e certamente commentiamo positivamente la notizia di un’iniziativa, che a breve partirà a Campobasso, in favore di un uso più assiduo e anche consapevole del conferimento dei rifiuti cosiddetti ‘speciali’, quelli cioè che non rientrano nei canali ordinari della raccolta differenziata. L’iniziativa del Comune verrà attuata per il tramite della Sea che gestisce il servizio. Si tratta di un’’Isola ecologica mobile dedicata alla raccolta dei Raee e dei rifiuti speciali sul territorio di Campobasso. Diventerà ‘permanente’ a partire da gennaio 2022. Come spiegato in una nota informativa, servirà a intercettare e raccogliere rifiuti particolari (come batterie, toner e cartucce, farmaci, neon) e piccoli Raee (apparecchiature elettriche ed elettroniche); a tal uopo la spiegazione dell’assessore comunale all’Ambiente, Simone Cretella che ha inteso precisare che “il servizio si vuole rivolgere in particolare a tutti quegli utenti impossibilitati a raggiungere il centro di raccolta di Santa Maria De Foras per il conferimento dei tanti rifiuti speciali che non vanno mai conferiti nei contenitori della raccolta ordinaria”.
Questa è una buona notizia che in parte ha ‘oscurato’ un’altra, pubblicata dai mass media anche nazionali e che si riferisce al ‘Dossier Rifiuti 2021’ di Cittadinanzattiva sui costi in Italia provincia per provincia della tassazione sullo smaltimento dei rifiuti. In questo caso il dato è tutt’altro che buono, anzi fortemente negativo e dice che il Molise è tra le regioni in Italia che hanno fatto registrare il maggiore aumento in percentuale di questa misura fiscale di interesse collettivo. Sono dodici le regioni che hanno aumentato la tassa e la nostra regione è addirittura al terzo posto con un poco onorevole +6,1% preceduta solo da Liguria (+10,3%) e Basilicata (+8,1%).
La tariffa media in regione è di 242 euro per fortuna inferiore rispetto ai 312 euro della media nazionale; i dati disaggregati dicono che si spendono 210 ad Isernia (+13,2%) e 275 euro a Campobasso (+1,2%). Lo smaltimento in regione ha prodotto questi numeri : Campobasso 437,19 kg per abitante di produzione di rifiuti e una percentuale e della raccolta differenziata ‘ferma’ al 28,6% , Isernia 428,63kg/abitante e percentuale del 53,2% , che portano ad una media regionale del 50,4% e 368,02 kg/abitante di rifiuti. Questi i numeri, possiamo essere contenti? Non eccessivamente se pensiamo che le regioni più virtuose (Veneto, Sardegna, Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia) hanno superato l’obiettivo del 65% e che siamo più vicini al fanalino di coda Sicilia (che ha appena il 38,5%) che alla migliore (Veneto con il 74,7%). La media nazionale è comunque più alta di quella molisana ed esattamente del 61,3%. L’unica (magra) soddisfazione è data dal fatto che siamo lontani dalle tariffe più alte, quelle campane che danno di media € 416 di spesa pro capite a famiglia, che è il riferimento della statistica, intesa (anno 2021) come nucleo composto da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
Questa lunga lista di cifre ci fa capire che siamo indietro nella differenziata e che paghiamo di più il servizio rispetto agli anni precedenti. Allora ben vengano le iniziative innovative come quella del Comune di Campobasso, senza dimenticare che proprio nel capoluogo di regione la differenziata non è stata completata e che il dato del 28,6% (dati 2019) di differenziata del capoluogo di regione indica come negli anni il servizio sia stato accantonato, se non ignorato. Tutto ciò a fronte di alcuni milioni di euro spesi negli anni e considerando che proprio la data di chiusura del ciclo di differenziata nel capoluogo di regione viene periodicamente annunciata e poi prorogata. Sperando che questa sia l’ultima volta.
Stefano Manocchio