La due giorni dell’aggiornamento del clero svoltosi lo scorso 25 e 26 giugno presso il Convento di san Giovanni dei Gelsi, a Campobasso, ha dato spunti per i passi futuri per il Cammino Ecclesiale e indicato 6 percorsi da seguire, sei vie, una per ogni forania (gruppo di parrocchie). Quattro sono stati gli interventi dei relatori, mentre le Conclusioni sono state affidate all’arcivescovo di Campobasso –Boiano mons. Giancarlo Bregantini che si è soffermato in modo particolare sulle Unità Pastorali. «L’ U. P. – avverte il vescovo Bregantini – è una nuova modalità per tenere unite diverse comunità con una linea pastorale condivisa da più parroci e laici. Una carovana solidale mantenuta salda da un unico cuore. Le “più” parrocchie ad esempio sono pensate insieme e accompagnate da un medesimo sentire unitario, che possiamo chiamare “empatia pastorale”».Esse sono il volto reale di “una Chiesa in uscita”, un’occasione relazionale feconda per lavorare insieme e dare risposte alle sfide di oggi. In esse il passo del parroco va calibrato e ritmato con il passo dei laici in reciprocità. Annunciare il Vangelo secondo le indicazioni del Convegno Ecclesiale di Firenze (uscire, trasfigurare, abitare, annunciare, educare) ha permesso di condividere le testimonianze delle Unità Pastorali funzionanti. Alla base di ogni Unità Pastorale c’è la preghiera comune; poi ci sono la programmazione, l’amicizia sacerdotale con la condivisione dell’agape fraterna in sinergia con i laici e la conoscenza del territorio quali azioni formanti. Dunque, a partire dall’ unità dei cuori per essere credibili nella dinamica della comunione è necessario passare dal lavorare “per” al lavorare “con”. La comunità diviene perciò realtà pluriforme, come insieme di diversità che lancia un progetto e fissa priorità di scelte; ne consegue una nuova pastorale non più azione del pastore, ma della comunità come soggetto centrale. L’ U. P. o “carovana solidale” (E.G. 87) accompagnata da “empatia pastorale” è il risultato della coniugazione di quattro tratti interdipendenti: Comunione e accoglienza della pluralità o della diversità; Missione sul come “uscire”, andare tra la gente, riconciliarsi e annunciare; Progetto ossia capacità di guardare avanti attraverso obiettivi comuni e condivisi; Territorio ossia l’habitat come “luogo teologico” dell’annuncio missionario. Esse esprimono l’immagine ecclesiale indicata dal Concilio Vaticano II come comunione missionaria nel mondo e per il mondo. Nella società odierna i modelli tradizionali non funzionano più poiché è cambiato il significato di appartenenza che è data da tre elementi: buone relazioni, condivisione dei valori, sentirsi riconosciuti come persone. Non c’è più l’appartenenza geografica ma globale ed estesa. Così dopo il selfie di ogni comunità e dopo il cammino iniziato nel 2016 prosegue il cammino sinodale con un lavoro paziente e generoso. Durante l’aggiornamento del Clero i gruppi di studio hanno dato voce all’ importanza delle relazioni a alle sollecitudini con le proposte per i passi futuri: l’elaborazione dell’Instrumentum Laboris la costituzione dell’Assemblea sinodale (sul modello dei 72 discepoli), in vista della stesura del Liber Sinodalis che segnerà il cuore e il frutto concreto del Sinodo diocesano. Nello specifico, fecondo è stato il lavoro dei gruppi parrocchiali con una sintesi a livello interparrocchiale, degli uffici pastorali e delle sei foranie. L’elaborazione dell’Instrumentum Laboris si attuerà nei gruppi di lavoro o circuli minores di dieci membri tra preti, diaconi, religiose e laici per ogni capitolo, I sei temi saranno supportati dalle suggestioni derivanti dalle Encicliche di Papa Francesco: la Laudato sì per il tema della terra alleata, l’Amoris Laetitia per la relazione con casa abitata e la famiglia corresponsabile. La Gaudete et Exultate per il tema della rimotivazione verso la santità. La recente Christus vivit inoltre sarà di aiuto nello schema per le vette che conquistano i giovani. Lo schema per elaborare l’Instrumentis Laboris prevede la storia della Diocesi (dall’antichità al rinnovamento conciliare) con l’incisività dei sinodi celebrati, l’aspetto geografico e socio-demografico del territorio, la Visita ad Limina con Papa Benedetto XVI il 14.1.2013, la visita di Papa Francesco in Molise il 5.7.2014, le figure significative della Diocesi, la relazione del vescovo dopo le Visite Pastorali nelle parrocchie, i santuari mariani, la pietà popolare, i dialoghi con il mondo politico e universitario ed educativo. Infine, la costituzione dell’Assemblea Sinodale si occuperà del Liber Sinodalis accompagnato da segni concreti di carità (Casa per i senza fissa dimora), la cultura, i giovani (Progetto Policoro) e altro sarà il completamento del cammino ecclesiale qualificato nei percorsi pastorali.
Sinergia tra diaconi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici per attuare le Unità Pastorali frutto del cammino sinodale
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