Dopo il terremoto che nel 2009 ha distrutto l’Aquila un gruppo di genitori della scuola “Salvo D’Acquisto” di Campobasso ha iniziato a chiedere al Comune in che condizioni si trovava la struttura; il 2 aprile 2010 la scuola viene chiusa e i 340 alunni trasferiti presso un altro istituto. Nel 2011 il Comune commissiona uno studio di vulnerabilità che conferma la situazione critica della struttura. Nel 2013 altri 500 bambini della scuola primaria e medie del CEP, viste le condizioni degli edifici, vengono trasferiti nella Casa dello Studente dell’Università, adattata velocemente per ospitarli.
Nella primavera del 2015 un gruppo di genitori della scuola primaria di via Crispi iniziano a porsi la domanda su come fosse la struttura in cui portano i bambini e per questo chiedono all’Amministrazione comunale l’accesso alla documentazione tecnica. A gennaio 2016 il Sindaco di Campobasso decide di chiudere la scuola e inviare i circa 300 bambini a lezioni con turni pomeridiani presso un altro istituto, con ovvie conseguenze per i bambini che sono costretti ad andare a scuola dalle ore 14 in poi. Nel frattempo il Comune affida uno studio di vulnerabilità e la relazione redatta conclude affermando “si raccomanda di non continuare ad utilizzare l’edificio”; per la seconda volta i genitori si muovono per accertare la situazione delle scuole e queste vengono chiuse, confermandone le preoccupazioni.
A gennaio 2016 anche i genitori di un’altra scuola di Campobasso si muovono, quelli della materna e primaria di via D’Amato, i quali dopo aver ottenuto l’accesso agli atti consegnano una relazione dettagliata contenente tutte le anomalie risultanti dalla documentazione tecnica. Dopo la nota dei genitori il Comune affida uno studio di vulnerabiltà sulla struttura, in seguito al quale il Sindaco di Campobasso chiude la scuola perché “l’uso dell’edificio scolastico può proseguire solo previa ed immediata programmazione e realizzazione di un ulteriore intervento di miglioramento sismico controllato che incrementi la vita residua dell’edificio, contenendo il rischio nei limiti previsti dalla norma”. A settembre chiude anche il terzo edificio ed i circa 200 bambini frequentanti la scuola sono costretti ad andare a lezione di pomeriggio.
Sempre a gennaio 2016 chiedono l’accesso agli atti anche i genitori della scuola “Don Milani” di Campobasso, situata in via Leopardi, una delle scuole più grandi del Capoluogo che accoglie circa 600 bambini. Dopo 10 mesi per ottenere gli atti i genitori scoprono, da una relazione tecnica, che la scuola versa in “situazioni di pericolo e di alta vulnerabilità anche a bassi livelli di azione sismica”, situazione conosciuta dal Comune dal 2012, anno in cui è stata depositata la relazione. Anche i bambini di questa scuola vengono avviati a effettuare lezioni pomeridiane senza una fine e senza una soluzione. Chiude anche il quarto edificio, dopo l’interessamento dei genitori, senza una programmazione sul futuro di questi bambini.
Su tutte queste scuole sono stati fatti dei primi interventi migliorativi, interventi che non sono stati però proseguiti per la definitiva messa in sicurezza degli istituti: sulla scuola di via Crispi sono stati investiti i primi 280.000 euro, e dopo quattro anni la scuola è stata chiusa; sulla scuola di via D’Amato sono stati effettuati lavori per 420.000 euro e dopo quattro anni è stata chiusa; sulla scuola Don Milani sono stati investiti i primi 420.000 euro ed ora i bambini sono stati trasferiti.
La questione della sicurezza scolastica a Campobasso sta assumendo gli aspetti di una vera e propria emergenza dove, nonostante la presenza di documentazione tecnica che ne attestasse le criticità, i provvedimenti sono stati presi dopo che si sono mossi i genitori; a conferma di ciò è la presenza di altre strutture scolastiche, di cui sono già conosciute le criticità, ma in cui i bambini continuano a recarsi regolarmente.
Pur avendo vissuto da vicino il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, questa esperienza non è servita per creare una effettiva coscienza della sicurezza scolastica atta a spingere gli amministratori e la classe dirigente ad attuare una programmazione per mettere in sicurezza tutti i bambini.
Per sensibilizzare sulla realizzazione di una programmazione sulla sicurezza scolastica, problema di assoluta priorità in una zona altamente sismica come il Molise, programmazione che avrebbe evitato anche i grandi disagi che stanno subendo i bambini, i genitori della scuola “Don Milani” hanno organizzato una lezione pubblica, dedicata alla conoscenza della Carta dei diritti del bambino, a cui parteciperanno i bambini della scuola primaria
L’idea nasce per informare l’opinione pubblica e sollecitare gli Enti preposti a prendere in tempi brevi le decisioni per garantire ai bambini la tutela dei loro diritti, tutti, partendo dalla sicurezza scolastica per passare ai disagi e alle rinunce, anche familiari, a cui sono costretti per frequentare le lezioni scolastiche pomeridiane.
Simbolico è lo spazio prescelto, la Sala del Consiglio Comunale di Campobasso, quale luogo simbolo dove i bambini devono apprendere lezioni ed insegnamenti di questo tipo ed anche la data, sabato 19 novembre, dalle ore 10 alle ore 12, perché è in corrispondenza della giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, celebrata a livello mondiale il 20 novembre.