Questa in corso è la Settimana di Azione contro i Pesticidi, per cui sarebbe opportuno sostenere ancora di più l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) –praticamente unico istituto europeo di democrazia dal basso- a cui noi abbiamo aderito e che chiede di vietare l’uso del glifosato in UE non rinnovando la sua autorizzazione nella messa in commercio che ha come scadenza l’obiettivo 2017.
E un tema che riguarda tutti noi, la nostra salute, il cibo che mettiamo sulle nostre tavole tutti i giorni, il nostro ambiente (nella sua accezione più ampia), è nostro dovere fare di più. Si tratta di dedicare solo qualche minuto per provare a fermare l’erbicida più usato al mondo che è stato definito “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani” sia dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità mentre è prossimo il loro giudizio definitivo che sarà basato su test e rilevazioni che già ne denunziano la pericolosità in base ai dati. In quasi tutti i prodotti agricoli e nelle acque di falda sono presenti tracce di glifosato, che entrano nella catena alimentare dei consumatori di tutto il continente. Quasi un europeo su due, tra quelli che si sono sottoposti al test, avevano tracce di questa sostanza tossica nelle urine.
Sulla nostra pelle la Monsanto guadagna milioni di euro vendendo glifosato in tutto il mondo, ma ora abbiamo la possibilità di toglierlo dal mercato europeo, raccogliendo 1.000.000 di firme entro l’estate( siamo oltre 500.000), per chiedere alla Commissione Europea di vietarne l’utilizzo in tutti i paesi membri.
Oggi questa battaglia è ancora più necessaria e più ‘europea’ dopo l’acquisizione, dello scorso autunno, di Monsanto da parte del colosso tedesco Bayer che di fatto ha portato la proprietà sul glifosato in Europa.
E’ una battaglia pienamente in sintonia con le nostre visioni in tema di agricoltura perché il glifosato è parte di un modello agricolo vecchio, superato e pericoloso.
“Non è una petizione normale, ma un’iniziativa dei cittadini europei: uno strumento di vera democrazia dal basso che vincola la Commissione Europea a prendere in considerazione la richiesta dei cittadini. Per questo l’ICE è attiva in tutti i Paesi membri.
Se la campagna avrà successo potrebbe essere il primo passo per un cambiamento dei modelli di agricoltura in tutta Europa, indirizzando i paesi verso modelli agricoli sostenibili.
Una volta firmato, girate la mail o il link anche ai vostri contatti, ai vostri amici, parenti e colleghi. Le nostre firme e il passaparola potranno fare la differenza, ci crediamo?
La Monsanto ci avvelena, la tua firma è l’antidoto! #StopGlifosato oppure dal sito del Movimento Consumatori.
Marco MITRA
Filippo Poleggi
Settimana di Azione contro i Pesticidi: raccolta firme per vietare l’uso del glifosato
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