E’ iniziata la settimana di riflessione sull’enciclica di papa Francesco, riguardante il Creato . Si chiama LAUDATO SI, come sapeva dire frate Francesco d’Assisi. E’ un momento prezioso per il nostro tempo. Importante anche per il Molise. La settimana si concluderà domenica 24 maggio, a cinque anni esatti dalla sua proclamazione. Per l’occasione, tante forze si sono mobilitate, perché l’appuntamento è rilevante. Risuonano profetiche le parole di presentazione dell’Enciclica, da parte di papa Francesco, il 24 maggio 2015: “ la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo, sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto d’amore, non si penti di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune ”. Rilette, oggi, in tempo di corna virus, quelle parole trafiggono i cuori e lanciano la speranza al cielo. Infatti ci propongono quello che tutti noi teniamo nel cuore: poter dare alla nostra terra uno sviluppo sostenibile ed integrale , per non ricadere negli effetti nocivi del devastante virus, certi che il Creatore non ci abbandona. Non fa marcia indietro. Ed il suo progetto d’amore non si è esaurito. Il ricordo dei cinque anni è così, primariamente, ricordare per rilanciare . Credere nella speranza, per andare sempre più avanti, nella lotta contro ogni forma di paura. La casa comune ha ancora bisogno di noi! Ma questa settimana di riflessione è anche un tempo di un primo bilancio, per constatare quante cose siamo riusciti a compiere, sotto la spinta profetica della Laudato SI. E lo diciamo, mentre esplode la primavera e già raccogliamo le prime profumatissime ginestre, lungo le nostre siepi, raggiungendo i borghi più incantati del nostro Molise, come Macchia Val Fortore, un paese così suggestivo mentre si entra nella chiesa parrocchiale, dallo stupendo sapore rinascimentale, datata MCCCCCIX! E’ solo uno dei tanti esempi della forza e dignità che ci ha impresso l’enciclica, nella riscoperta dei nostri borghi, già nel documento “del fiore a dieci petali” , documento unitario, datato 4 aprile 2018, firmato da tutti e quattro noi Vescovi del Molise. E’ pure alla luce del grido della terra, diventato il grido dei poveri, che possiamo fraternamente comprendere anche il disagio degli stessi Rom, che vanno non tanto condannati ma compresi nelle cause a monte del loro grido (un quartiere poco amato, difficile, trascurato!) più che giudicati a valle! L’enciclica ci aiuta a penetrare! Ci dice però che anch’essi necessitano di tanta responsabilizzazione, fattiva e socialmente efficace. Ed è studiando la Laudato SI che abbiamo imparato coraggiosamente a difendere la nostra terra , contro ogni denigrazione facile, come è avvenuto anche in questi giorni, per cui le televisioni si sono fatte vedere non per dirci che, come Molise, siamo una regione virtuosa, difesi da una spaziatura di luoghi intatti che ha favorito una maggior salvaguardia dal virus, ma si sono fatte presenti solo quando lo scandalo di pochi ha inquinato la virtuosità di tanti. Perché il Molise – occorre fortemente ribadirlo! – non è “ un quartiere di Roma ”, come spesso si dice, in modo sbrigativo, ma una terra che va paragonata al Canton Ticino , per numero e per importanza, dentro una crescente stima culturale, perché solo allora la politica e l’economia molisana avranno da Roma il giusto riconoscimento, per una seria alternativa nella nostra terra. L’aspetto culturale resta decisivo. E’ è il principale messaggio che ci viene dal testo pontificio, che ci rende fieri del nostro valore e forti davanti al male.
Settimana del creato/ Una settimana di riflessione per difendere la nostra terra del Molise
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