In merito alla proposta per lo spostamento degli alunni della Don Milani, inserita nell’Ordine del Giorno dei Cons. Massarella e Durante intendo avanzare alcune considerazioni che hanno portato al mio convinto voto CONTRARIO in relazione alle soluzioni paventate.
Per quanto mi riguarda, il punto di partenza è, e resta, l’ordine del giorno votato all’unanimità più di due mesi fa (3 Novembre 2016). Di quell’ordine del giorno, diviso in due tronconi (quello strettamente emergenziale e quello di programmazione di medio lungo periodo) quasi nulla è stato fatto ed i punti salienti, proprio sull’aspetto emergenziale, sono stati completamente disattesi. Oggi, il dato di fatto incontrovertibile, ed era il primo punto di quell’Ordine del Giorno, è che i doppi turni per i poveri discenti della Don Milani e a cascata per le loro famiglie, non termineranno né a metà Gennaio, né a Febbraio, e io dico neanche a Marzo, Aprile e Maggio.
Pertanto, dopo questo primo punto che da solo basterebbe a motivare il mio voto contrario, elenco i restanti aspetti salienti che mi hanno spinto a votare NO:
1 – La proposta, a mio avviso, è carente nella logica! Mi spiego: se questa Amministrazione ha commissionato uno studio di vulnerabilità, dove risulta essere principale (cioè al primo posto) la necessità di avere una relazione tecnica sulla sicurezza strutturale della Don Milani, è logico aspettare prima questo studio per approntare qualsiasi tipo di intervento sull’edificio di Via Leopardi.
2 – La proposta è priva di coerenza nell’azione programmatica. Nel corso degli anni (ed a maggior ragione nel recente passato), da più parti, tutti ci siamo riempiti la bocca scongiurando interventi di edilizia scolastica a macchia di leopardo, sostenendo il principio che occorre predisporre progetti complessivi che puntino alla sicurezza generale degli edifici attraverso nuove costruzioni, evitando di sprecare soldi pubblici con interventi “toppa” rivelatisi insufficienti oltre che deleteri. Questo è un intervento “toppa” su un edificio di 40 anni!
3 – La proposta avanzata viene al culmine di un iter che non presenta una linearità delle scelte! Mi spiego meglio… Se questa amministrazione, in uno stato di emergenza, emana un bando per la manifestazione di interesse in relazione alla richiesta di immobili da parte di pubblici e privati, è perché ha bisogno di questi immobili. Se alla manifestazione che c’è stata non si dà seguito nonostante ci sia coerenza delle offerte pervenute con il bando emanato e quindi con le richieste dell’Amministrazione… c’è qualcosa che non va!!!
4 – La proposta non garantisce quella forte esigenza (essenzialmente di natura essenzialmente didattica e logistica) richiesta dall’intero Istituto al fine di assicurare la convivenza di almeno 4 cicli (le prime, le seconde, le terze e le quarte) su 5 all’interno della stessa struttura. La proposta garantisce la convivenza solo di 2 cicli in Via Leopardi ed i restanti in Via Alfieri. Non solo! Questa soluzione sarà non emergenziale ma fondamentalmente strutturale.
5 – La proposta presenta forti perplessità sulle risorse! Da dove vengono prese? Quante sono esattamente? Mancano i relativi passaggi tecnici come l’approvazione di Bilancio che non avverrà prima di fine mese.
6 – La proposta presenta forti perplessità sui tempi… E’ davvero grottesco prevedere la consegna dei lavori a metà Marzo!!!
7 – Ho forti perplessità in relazione “all’appesantimento” della struttura della Scuola Petrone! Sicurezza interna e prove di evacuazione sono messe a rischio visto il sovraffollamento dell’edificio di Via Alfieri.
8 – La proposta prevede di utilizzare i laboratori musicali, oggi utilizzati dai ragazzi delle medie frequentanti la sezione musicale, con forti penalità in termini di esercitazioni da parte dei ragazzi!!! La proposta di costruire aule alternative nel giardino della scuola, la vedo molto “utopica”!!!
9 – Si priva il quartiere della presenza della Bibliomediateca senza comprendere quale sarà la futura destinazione.
10 – Dopo gli ultimi atteggiamenti della Giunta sull’ordine del Giorno votato all’unanimità, risulta difficile fare delle aperture di credito nei confronti del Sindaco e dell’esecutivo comunale.
A fronte di tutto ciò, in seno al Consiglio ho ribadito la mia proposta originaria già avanzata ormai tre mesi fa e che prevede di utilizzare quelle strutture private che hanno risposto al bando dell’Amministrazione, attraverso tempi, modi e risorse che ho illustrato e ho fatto mettere a verbale nelle opportune Commissioni Consiliari convocate ad hoc e in seno alle sedute di Consiglio Comunale.
Il Capogruppo di Democrazia Popolare Francesco Pilone