In mattinata il dottor Angelo Di Stefano ha convocato la stampa per denunciare ” le false dichiarazioni” dei dirigenti Asrem e del Commissario alla Sanità della regione Molise che sono state avanzate a Roma, al Tavolo Tecnico, e su una vicenda che coinvolge lo stesso medico.
Lei si è rivolto alla magistratura per “far garantire i livelli minimi assistenziali in Molise”?
” Io mi sono già rivolto alla magistratura, questa volta voglio ampliare il tiro, i livelli minimi assistenziali non riguardano solo la magistratura, ovviamente riguardano tutta la popolazione , è un fatto di una gravità assoluta , il mio appello veà rivolto al Prefetto, al presidente della Repubblica, al Commissario Cantone e al Tavolo Tecnico, vedete, noi non sappiamo niente, ma secondo legge la Regione Molise dovrebbe rivedere un quantitativo di denaro tale da garantire i livelli minimi assistenziali, da parte degli addetti ai lavori posso assicurare che non stiamo ricevendo nulla. La mia denuncia è quella che con i soldi che arrivano in Molise si devono garantire i livelli minimi assistenziali e questo no succede”.
Sappiamo che ci sono gravi problemi che riguardano la Sanità molisana, cosa succede all’interno degli ospedali?
” Definire la situazione una baraonda è il minimo, io vedo che vengono licenziati i portantini, vengono licenziati gli infermieri, vengono licenziati i medici ma si comprano le macchine, ma che sistema è? Che tipo di sanità offriamo? Servono autisti e non medici e infermieri?”
Lei denuncia però anche un fatto personale, ossia che è primario di un reparto che non esiste più?
” Io ho dimostrato, e non c’è ombra di smentita, che ” questi signori” danno delle false comunicazioni al tavolo Tecnico. A Roma non hanno il quadro chiaro di quella che è la sanità molisana. In breve : poichè non si riusciva a riattivare il reparto di cui ero primario, ho chiesto di riattivarlo per poter lavorare, ma a tutt’oggi non si è capito cosa è successo. Due mesi fa poi ho chiesto un aspettativa non retribuita giustificandola così, un professionista pagato nella propria regione , ella propria città, non pensavo fosse onesto, per cui la mia proposta di aspettativa non retribuita, considerando che non avrei maturato nemmeno i titoli pensionistici, ma la risposta è stata che ero io a non voler riattivare il reparto. Mi è stata recapitata anche una lettera scritta dal direttore Pirazzoli, dalla direttrice sanitaria d.ssa Arcaro e dal dott. Riccardo, dove mi si dice che esisteva il codice identificativo del reparto, mi era stato fornito il reparto, formato da me e una infermiera due ore la settimana, ora questi signori si sono chiesti come fa un medico ad operare in Chirurgia Vertebrale con una infermiera due ore la settimana? Non soddisfatto mi sono informato proprio sull’attivazione del codice e stranamente scopro che il Codice di Patologia Vertebrale non esiste, è stato cancellato dal 2011, questa non è una dichiarazione falsa? La ASL non sa che senza il codice attivo non può essere attivo anche il reparto? La mia denuncia è stata quella di dichiarazion false e induzioni ad un lavoro che non esiste, lavoro che riguarda la salute della gente. Fatto ancora più grave che la Regione Molise non sa nulla, la Asrem non ha documenti e il direttore dell’Ospedale di Campobasso che manda a Roma i codici e che non sa cosa accade all’interno del proprio ospedaele. Ora nei miei confroti può non significare nulla ma nei confonti del tavolo Tecnico? Dove arrivano informazioni falsate? Nel mio caso se affermo che esiste il reparto di Churugia Vertebrale, di cui sarei primario, ma a Roma non lo comunico, quindi non attivo il codice di riferimento,io lavoro per un reparto inesistente, oppure altro esempio se affermo che esiste un reparto di pronto Soccorso ad Isernia, dove concretamente non esiste, è logico che il Tavolo Tecnico non riesce a capire cosa succeda in questa regione”.
Lei quindi chi ha denunciato?
” Premesso che i LEA sono garantiti dallo Stato, ossia i fondi che arrivano devono essere messi a garanzia dei livelli minimi assistenziali, viene denunciato tutto lo staff sanitario, presidente, sub commissario, direttore generale, ma anche il Consiglio regionale, anch in vista della sentenza emessadal Tar ” gli ospedali li chiude la Regione Molise” non i burocrati di Rom, non autorizzati e non avendone i titoli. Vogliamo riprenderci la libertà di decidere sella nostra salute, è un dovere della regione, il Commissario deve garantire i LEA e progettare un risparmio, ma dietro dati reali”. (MDL)
Sanità regionale allo sbando, Di Stefano : sono primario di un reparto che non esiste
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