di Massimo Dalla Torre
Con questo detto prettamente popolare, anche perché il linguaggio del popolo è quello che rende meglio l’idea, consentiteci di tornare sull’argomento sanità Molise. Una questione che, per gli addetti ai lavori, potrebbe essere una pura formalità, almeno, questo è quello che si vuol far credere, ma che in verità presenta molti punti interrogativi, cui, chi è ai vertici dei palazzi della politica deve dare risposte costruttive e non demolitive, specialmente ora che il Ministro Speranza ha inviato gli ispettori ministeriali affinché indagassero su quanto sta accadendo.
Vedete un altro detto popolare dice che “la folla non è buona nemmeno per la guerra” e la tenzone tra le varie coalizioni dove le schermaglie da tempo fanno riempiere le pagine della stampa e delle cronache televisive non mancano anche se “i cosiddetti panni sporchi si sta cercando di lavarli nelle lavatrici interne” senza dover ricorrere a quelle “esterne”. A quelli che dovessero obiettare per quello che scriviamo rispondiamo con semplicità anzi con schiettezza usiamo un linguaggio a volte colorito, perché, solo in questo modo, l’uomo della strada può avere contezza di quanto accade o non accade.
Accadimenti che vedono già da tempo scambi di battute al vetriolo ma anche prese di posizione forti se non si ci sarà la soluzione al problema che è divenuto annoso per i Molisani. Insomma, una baraonda che fa apparire un “gioco da ragazzi” quelle che sono le altre emergenze della Regione; credeteci ne sono molte.
Con questo non vogliamo inneggiare a quello che si è fatto in passato anche perché i grattacapi non mancano, specialmente se si deve rispettare un patto con i molisani; tenuto conto che ci sarà ancora chi getterà gli ideali alle ortiche e spera di ricomporre un puzzle dove i pezzi sono andati perduti e che difficilmente si potrà ritrovarli.
In questi giorni dove gli animi sono alquanto esacerbati non vorremo trovarci al posto di chi dovrà scegliere o non scegliere la soluzione migliore, anche perché la soluzione è alquanto farraginosa per le cose come stanno.
Cosa che, nonostante la sicurezza delle parti, mostra che il modo di fare politica sanitaria nel Molise è obsoleto per non dire “a pazziella”, anche perché, nonostante sono cambiati i protagonisti, tutto è rimasto invariato; il che significa poco rispetto per il cittadino che spera di sentire: “Nunzio vobis gaudio magnum: abemus solutio sanitaria” ci scusiamo per l’utilizzo del latino poco appropriato alla frase e soprattutto alle circostanze che meritano una soluzione immediata e definitiva e non procrastinata a sine die…