Negli ultimi anni si sono fatti grandi progressi in medicina, ma restano ancora da compiere molti passi avanti, in particolare nel campo della ricerca. Tutto in funzione ed a tutela della salute nostro bene più prezioso e che per questo merita certamente la massima attenzione. Un’attenzione che, in particolare, si concentra sempre più sulle patologie cardiovascolari. Nonostante le possibilità di prevenzione e diagnosi precoce, l’efficacia dei trattamenti farmacologici e, quando necessario, di interventi risolutivi di tipo chirurgico, le malattie cardiovascolari rappresentano un problema enorme in Italia: ogni anno infatti oltre 200mila persone muoiono per una di queste patologie. Sono ancora oggi uno dei più importanti problemi di salute pubblica. Un decesso su tre ha per causa una malattia di cuore.
Tra le principali cause di invalidità e mortalità nel nostro Paese, le malattie cardiovascolari rappresentano il 44% di tutti i decessi. Ogni anno, si verificano oltre 100.000 infarti e circa il 30% dei pazienti muore prima di giungere in ospedale. Di questo si discuterà domani, martedì 16 dicembre 2014, alle ore 16.30, in occasione del meeting scientifico organizzato dal Direttore delle Unità operative complesse di cardiologia del “Cardarelli” di Campobasso e del “Veneziale” di Isernia, Prof. Francesco Versaci in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Unimol e l’Ordine dei Medici di Campobasso.
La cura dell’infarto rappresenta un elemento chiave nella sanità di una regione, non solo per motivi di tipo epidemiologico, ma soprattutto per la differente mortalità, morbilità e costi sociali che derivano se la strategia terapeutica non è adeguata. Fondamentale è l’intervento alla comparsa dei primi sintomi dell’infarto: l’obiettivo è ottenere la riperfusione miocardica nel più breve tempopossibile e mediante angioplastica coronarica. La creazione in Molise della Rete per l’infarto vuole non solo essere lo strumento per garantire rapidamente il ricovero del paziente nell’ospedale più idoneo, ma anche quello per effettuare una diagnosi precoce, direttamente sul territorio, iniziando la terapia già durante il trasferimento in ospedale. Appropriatezza delle prestazioni erogate ed efficacia del trattamento sono gli obiettivi del progetto che presentiamo, raggiungibili solo attraverso una vera integrazione tra ospedale e territorio con la creazione percorsi assistenziali comuni, che rivalutino il ruolo del medico di famiglia, limitino al massimo i tempi dei ricoveri ospedalieri per far tornare rapidamente il paziente sul territorio e soprattutto per dare di nuovo alla popolazione del Molise la percezione di una Sanità su misura, vicino alla gente, su cui poter davvero contare. Il prof. Francesco Versaci ed il Direttore generale ASRE Molise, avv. Mauro Pirazzoli, saranno dalle ore 16.00 a disposizione degli Organi di Informazione per una conferenza di presentazione dell’evento e per illustrare ed anticipare i contenuti del seminario. All’incontro sarà presente anche il Rettore prof. Gianmaria Palmieri.
Sanità che cambia: trattamento dell’infarto miocardico acuto, meeting all’Unimol
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