Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua 20 aprile. Con la Messa Crismale si entra nel vivo dei riti della Settimana Santa. La novità di quest’anno per la diocesi di Campobasso è la Celebrazione della Messa Crismale nell’antica Cattedrale di San Bartolomeo a Bojano, già diocesi nel 501 d.c. fino al 1927 quando fu trasferita la cattedra del Vescovo a Campobasso e la Cattedrale di Bojano divenne “antica cattedrale” . Questa sera, mercoledì 16 aprile, alle ore 18,00, tutto il clero diocesano riunito intorno all’arcivescovo, rinnova le promesse sacerdotali mentre i Ministri straordinari –laici e religiose- ricevono il mandato per svolgere il loro compito soprattutto verso le persone malate.
La liturgia del Sacro Crisma è carica di significati e tra questi la benedizione del Sanctum Crisma, olio degli infermi e dei catecumeni. Il crisma è un composto di essenze e profumi tipici di diverse località in segno di unità.
“L’unica messa che solamente il Vescovo può presiedere. Perché esprime nella sua forza e pregnanza la stessa intensità di presenza di Cristo. Da quel cuore, come da un fiume in piena, oggi, questa sera, sgorgheranno fiumi di benedizione. Tramite il Vescovo, scenderà nelle mani consacranti dei presbiteri, nella gioia dei diaconi, nella significazione dei ministeri istituiti, nella bellezza e profumo del carisma dei consacrati/e per giungere alla gioia delle famiglie, per riempire di grazia e di profumo tutte le realtà create ed ogni attività nel mondo” (mons. Bregantini)
Un fiume di grazia, che verrà significato dal dono del profumo, versato nell’olio del crisma, pienezza della odierna consacrazione liturgica. Il fascino del Triduo consiste anzitutto nel celebrare quasi in tempo reale ogni momento vissuto da Gesù a partire dall’Ultima Cena (Messa in Coena Domini, giovedì alle 18,00), passando per la possibilità di vegliare con lui nel Getsemani durante la notte tra giovedì e venerdì, adorazione notturna in tutte le chiese della diocesi, fino ad arrivare alla Passione del Venerdì Santo , con il canto del Passio, l’adorazione della Croce e l’austera solennità che ci introdurrà nel silenzio del Sabato Santo. Oltre ai momenti liturgici ci sarà quello della pietà popolare con la processione del Cristo morto e dell’Addolorata, lungo le vie della città accompagnati dal Canto del “Teco Vorrei, o Signor” del M° De Nigris di Campobasso su versi del Metastasio eseguito da 700 cantori popolari. Il triduo o mistero pasquale nelle sue diverse tappe culmina con la veglia pasquale di Resurrezione di sabato e con le Celebrazioni Eucaristiche di domenica , Pasqua di Resurrezione. “Il Signore della vita, che era morto, ora regna vivo!”.