Riforma delle pensioni, la CISL Molise reclama una previdenza dal “volto più umano”. Non si è fatta attendere la reazione dei vertici della CISL Molise alle dichiarazioni del Ministro Giorgetti durante il meeting di Rimini. Inemendabilità delle regole pensionistiche alla luce della crisi demografica italiana, questa è una delle dichiarazioni rilasciate, che, si spera, possa rimanere solo una provocazione. Intanto, è stato aperto il tavolo di confronto, presso il Ministero del Lavoro, con le parti sociali, dove si cerca la quadra sui possibili e necessari cambiamenti per far evolvere la previdenza italiana nel solco dell’inclusione, della flessibilità, di una maggiore sostenibilità sociale.
L’aspetto affrontato dal Ministro Giorgetti – specifica Antonio D’Alessandro Responsabile della Cisl in Molise – è una impostazione sull’argomento prettamente ragionieristica e continua ad associare le pensioni ad un privilegio, non a un diritto maturato nel lavoro e soprattutto alla coesione e continuità intergenerazionale. Mentre va nella giusta direzione – continua Riccardo Mascolo Coordinatore della CISL pensionati del Molise – quando il Ministro richiama la necessità di sostenere, con la prossima manovra, la crescita economica, i redditi dei lavoratori e pensionati, delle famiglie alle prese con il carovita ed un’inflazione che erode il potere di acquisto di salari e pensioni.
Serve sbloccare gli investimenti – reclama Antonio D’Alessandro – per elevare e redistribuire la crescita, un nuovo patto fiscale che sgravi lavoratori e famiglie, politiche occupazionali che stimolino il lavoro stabile e ben contrattualizzato, una nuova politica dei redditi, adeguati stanziamenti di risorse per sostenere e rilanciare la sanità pubblica, servizi per l’infanzia e welfare sociale all’altezza. Occorre un’intesa che apra a una nuova politica dei redditi tra sindacati, imprese e Governo contro la speculazione soprattutto sui beni energetici e sui carburanti e sui prodotti di prima necessità, con un controllo serrato su prezzi e tariffe, con l’impegno a rinnovare subito tutti i contratti pubblici e privati. Bisogna poi rendere strutturale la riduzione del cuneo contributivo, detassare le tredicesime a scaglioni, in modo da rendere la riforma progressiva e redistributiva, l’azzeramento del prelievo sui risultati della contrattazione di secondo livello e un forte investimento su istruzione, pubblico impiego e sistema-salute. La lista è lunga – conclude il Coordinatore della CISL Pensionati Riccardo Mascolo – ma non può prescindere da nuova previdenza dal volto più umano. I fili vanno tirati insieme, in modo coordinato, rafforzando gli affidamenti sociali, costruendo un progetto di sviluppo partecipato.