Continua l’azione di protesta del personale delle Camere di Commercio interessate dal processo di riordino in attesa dell’imminente approvazione del decreto attuativo di riforma delle Camere di Commercio che quasi certamente interverrà il 5 o l’11 agosto durante le prossime riunioni del Consiglio dei Ministri previste prima della scadenza della delega data al Governo.
Secondo le bozze di decreto circolanti, si prevede:
-la riduzione del numero delle Camere di Commercio,
-la soppressione delle sedi secondarie non essenziali,
-l’eliminazione di molte funzioni attribuite alle stesse,
-il taglio del personale di almeno il 15%, percentuale che sale al 25% del personale adibito alle funzioni di supporto per le Camere di Commercio accorpate quale quella del Molise, nata dalla fusione delle Camere di Campobasso ed Isernia.
Questa riforma, avviata con il decreto legge 90/2014 che ha dimezzato il gettito del “diritto annuale”, principale entrata delle Camere di Commercio, rischia di trasformare il sistema camerale in un mero apparato burocratico.
Nel Molise la situazione è ancora più grave in quanto, nonostante l’accorpamento già perfezionatosi ad inizio anno tra la CCIAA di Campobasso con quella di Isernia, la situazione di bilancio è caratterizzata da un deficit gravissimo che non consente né di realizzare interventi a favore delle imprese, né di mantenere la tenuta dei livelli occupazionali attuali, né di scongiurare il rischio dell’attivazione di processi di mobilità.
La RSU della Camera del Molise, in occasione della visita del premier Renzi, ha già diramato un comunicato stampa che servisse a tenere alta l’attenzione su una riforma che, nell’attuale versione, non può essere condivisa, sperando di raccogliere solidarietà tra le imprese del territorio, tra gli amministratori camerali, tra gli esponenti delle istituzioni e della politica locali.
A tal riguardo è apprezzabile l’impegno manifestato dal Senatore Roberto Ruta che si è fatto promotore di un Ordine del giorno che impegna il Governo a valutare la possibilità che, alle Camere di Commercio che si sono volontariamente accorpate già prima dell’emanazione del decreto, vengano riconosciute forme di premialità e che non si applichino le norme di contenimento della spesa previste dalla legislazione vigente al fine di poter finanziare programmi di sostegno alle imprese.
Allo stesso tempo la RSU auspica che i processi di razionalizzazione praticati prima dell’accorpamento sulle dotazioni organiche siano considerati segno di “virtuosità” e che i processi di mobilità del personale possano essere evitati sia al fine di non disperdere il patrimonio di conoscenze specialistiche possedute a servizio delle imprese e sia per non impoverire ulteriormente un territorio già duramente segnato dalla crisi.
Per far ripartire il sistema imprenditoriale italiano, le Camere di Commercio vanno rafforzate con servizi nuovi e innovativi, che vadano a sommarsi ai servizi attualmente esistenti.
Per questi motivi il personale delle Camere di Commercio chiede al Governo e a tutti i parlamentari e alle forze politiche che hanno a cuore il futuro delle imprese italiane, di modificare subito il decreto di riforma che passerà nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri, che non crea altro che disservizi al sistema imprenditoriale, e chiede di riscriverlo, focalizzando su innovazione, ampliamento di servizi, mantenimento del personale e delle sedi territoriali.
Le camere di Commercio sono una grande opportunità, una proposta concreta per un progetto per il rilancio del paese.
La Rappresentanza sindacale unitaria Camera di Commercio del Molise