Il ricovero e l’intervento operatorio sono momenti che segnano non solo il corpo, ma anche la mente del paziente, per la naturale preoccupazione che precede l’ingresso in sala operatoria o il rapporto con i parenti in ansia, solo per fare alcuni esempi; poi l’esito positivo dell’intervento chirurgico riporta un clima di serenità e fiducia, oltre al giusto ringraziamento verso chi ha permesso il recupero di salute. Riceviamo e pubblichiamo quindi una bella lettera, che ci è stata consegnata con richiesta di diffusione.
“Con queste poche righe vorrei rivolgere un profondo ringraziamento a tutto il personale medico, infermieristico e operatori socio sanitari del reparto di Chirurgia dell’ospedale Cardarelli di Campobasso guidato dal Dott. Guido Sciaudone, per l’ impegno, la competenza, la preparazione professionale ma soprattutto per l’esempio di umanità che oggi difficilmente si riscontra nelle strutture sanitarie.
Ci tengo ad esprimere la soddisfazione e gratitudine per la buona qualità dell’assistenza ricevuta durante il mio ricovero per un intervento d’urgenza Pneumoperitoneo da perforazione di ulcera gastrica. Peritonite.
L’esperienza la capacità e la preparazione che contraddistinguono il lavoro dei medici e di tutto l’equipe professionale, sono accompagnati da una distintiva componente umana e di profondo rispetto per il paziente, peculiarità necessarie e benefiche che contribuiscono senz’altro alla ripresa sia fisica che psicologica dell’ammalato. Ciò dimostra che anche al sud, in particolare nel nostro ospedale, abbiamo reparti eccellenti che meritano tutto il nostro appoggio e supporto in un periodo in cui l’opinione pubblica tende a sottolineare soprattutto gli aspetti negativi.
Non dimenticherò mai le attenzioni e le cure che il personale del suddetto Reparto ha dedicato sia a me che agli altri pazienti e questo non è poco in momenti di sofferenza.
Un grazie ancora a tutti, in particolare al primario, medici, al capo sala e a tutto il personale per l’ottima gestione del reparto da me personalmente constatata.
Grazie di cuore”.
Antonio Riccelli