Ricerca e Prevenzione in Molise a Castel San Vincenzo Nuovo incontro per la prevenzione Cardiovascolare

La “carovana della salute” non si ferma e continua il suo percorso nei comuni molisani. Prossima tappa il 2 agosto a Castel San Vincenzo, centro dell’alto Molise, conosciuto anche oltre i confini nazionali per il suo patrimonio culturale unico al mondo. Ma non saranno le bellezze artistiche protagoniste di questa iniziativa, bensì le ben più importanti “risorse umane”, ossia la popolazione.  Una giornata interamente dedicata alla Prevenzione Cardiovascolare con esami di laboratorio: colesterolo totale, colesterolo HDL,   colesterolo LDL e  trigliceridi;   elettrocardiogramma, rilevazione pressione arteriosa, rilevazione frequenza cardiaca, misurazione non invasiva della   saturazione dell’ossigeno a livello periferico.  Esami effettuati in modo assolutamente gratuito, senza necessità di prenotare. L’evento rientra nel progetto a carattere sociale “Ricerca e Prevenzione in Molise”, promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II” sul territorio.

L’importanza di questa iniziativa sta proprio nel dare la possibilità a quante più persone possibili di sapere se sono affette da patologie cardiache o se sono a rischio, in modo da poter intervenire preventivamente ed evitare rischi più gravi. Fino a oggi grazie a questo progetto a circa il 20% dei partecipanti è stato consigliato di effettuare ulteriori controlli, di concerto con il proprio medico di famiglia. Probabilmente verranno diagnosticate anomalie a livello cardiovascolare che non sapevano di avere, e che hanno “scoperto” partecipando a questi incontri.

Secondo uno studio dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare condotto, qualche anno fa, dall’Istituto superiore di sanità, le malattie cardiache e l’ipertensione arteriosa, nella fascia di età tra 35 e 75 anni, colpiscono in Italia il 51 per cento degli uomini e il 37 per cento delle donne. Se poi si va a prendere in esame i dati dell’Ufficio di statistica dell’Iss sulla mortalità per malattie cardiovascolari, si rileva che queste rappresentano circa il 40 per cento di tutte le morti.

Purtroppo, come rilevato da recenti studi, solo il 43% degli italiani con più di 30 anni si occupa di questioni legate alla propria salute e  solo in presenza di un sintomo o di un dolore. Si tratta di quasi un adulto su due che non fa alcuna attività di prevenzione medica ma si sottopone a visite ed esami solo quando è il proprio corpo a lanciare specifici messaggi di aiuto. La percentuale sale al 63% nella fascia 30-35 anni, quando si è nel pieno delle proprie forze ed è quindi percepita come minore la necessità di fare visite preventive. Poca attenzione però anche tra gli over 55, dove solo il 48% dichiara di fare controlli una volta l’anno.

Questo progetto vuole, dunque, incentivare la popolazione a prendersi cura della propria salute, attraverso la prevenzione. Un’iniziativa che rientra nel vasto programma di attività sociali promosse dalla Fondazione a favore soprattutto dei soggetti più deboli, che a volte hanno difficoltà anche ad effettuare semplici esami diagnostici.

Gli specialisti informeranno la popolazione anche sulle strategie da adottare per favorire stili di vita salutari ed evitare i più comuni “fattori di rischio”.  Un dialogo attento e corretto tra il sistema sanitario e la persona attraverso il quale si possa trasmettere non solo informazione ma anche cultura.

 

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