Nella mattinata del 26 marzo i carabinieri della stazione di Campobasso, Aliquota della Guardia di Finanza della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare coercitiva, emessa dal Gip di Campobasso, la misura applicata al soggetto indiziato di aver perpetrato una ripetuta condotta estorsiva è quella della custodia in carcere.
L’attività di indagine condotta dalla sezione P.G. Aliquota GdF ha consentito di acquisire riscontri circa una reiterata azione estorsiva da parte di un uomo campobassano, dell’età di 40 anni, che avrebbe indotto la vittima, una donna coetanea originaria del capoluogo, ma domiciliata in provincia di Roma , ad effettuare in suo favore ripetute dazioni di rilevanti somme di denaro. Sono stati riscontrati, nello specifico, flussi di denaro dalla persona offesa verso l’uomo per un ammontare complessivo di quasi 20mila euro, che la donna gli avrebbe corrisposto a fronte della minaccia, di rivelare al marito, la loro breve relazione extraconiugale.
Le dazioni di denaro , per quanto rilevanti, non hanno placato l’uomo, ma col passare dei mesi le richieste divenivano più frequenti, tanto da determinare nella donna reazioni più ferme e a sua volta l’uomo avrebbe fatto minacce più gravi. Nello specifico, nella prospettazione di infliggere alla donna pregiudizi reputazionali, avrebbe anche minacciato di recare gravi danni a beni aziendali di famiglia ed alla stessa incolumità della vittima e dei familiari.
Si tratta di una dinamica tipica delle condotte estorsive, volte a farsi sempre più esose e pesanti quanto più si intravede nella vittima una condizione di debolezza. Più si cede e più si viene sopraffatti, e l’unica via di uscita è la denuncia. La donna superando le paure è riuscita a denunciare alle Forze dell’Ordine l’accaduto.
L’attività svolta è espressione della costante attenzione, da parte delle FF.PP. e della magistratura, all’insorgenza dei fenomeni criminali al fine di adottare azioni repressive tempestive e conferma la fondamentale importanza, tanto in ipotesi di condotte estorsive, quanto nei casi di violenza di genere – della denunci da parte delle vittime unico strumento che consente , alle vittime, di ottenere tutela.
Il procedimento è nelle fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali l’indagato, potrà esperire, in ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti del codice di rito.