“Mi unisco da fedele e da Ripese al grido della popolazione di Ripalimosani che non ha più
la sua Chiesa Madre ormai da oltre cinque anni. La Chiesa è un punto di riferimento forte
per l’intera popolazione non solo sul piano prettamente religioso, ma anche sul piano
sociale”.
Così il sindaco di Ripalimosani Marco Giampaolo in merito al messaggio lanciato
pubblicamente dal neo comitato che vuole darsi da fare per la riapertura della Chiesa di
Santa Maria Assunta, quella che domina la piazza del paese, monumento di alto valore
artistico e culturale, oltre che religioso.
“La Chiesa Madre di Ripa è il punto di raccolta delle diverse generazioni – spiega il primo
cittadino – la sede in cui momenti forti del cammino umano e religioso uniscono e
rafforzano. Inoltre sono inaccessibili anche tutti i locali annessi, da sempre luogo di
catechesi e di iniziative soprattutto per giovani e bambini. L’assenza di questo punto di
riferimento è una grande piaga per tutti noi”.
I sigilli allo storico edificio sono scattati nel 2016 a causa di forti lesioni strutturali derivanti da eventi sismici. A differenza del campanile che è di proprietà comunale, la Chiesa appartiene alla Curia. E per la ristrutturazione oggi occorrono somme ingenti che superano di gran lunga il milione di euro.
“Le vie che stiamo perseguendo, in raccordo con tutte le altre istituzioni interessate
(Parrocchia, Diocesi, Regione, Ministero) sono tante e diverse – aggiunge Giampaolo – In
corso c’è un dialogo continuo che deve portare tutti noi al raggiungimento di questo
importantissimo obiettivo. Il progetto di ricostruzione, pronto dal giorno successivo alla
chiusura, è stato portato all’attenzione di tutte, ma proprio tutte, le istituzioni che possono intervenire. Da parte sua il parroco Don Moreno Ientilucci si sta muovendo per reperire fondi attraverso canali ecclesiastici e non solo.
Sono infine felice che il nuovo comitato abbia inviato una lettera al Papa, che fa seguito
alle numerose lettere inviate dal sindaco Di Bartolomeo durante il precedente mandato e a quelle inviate da me negli ultimi due anni.
E ben venga dunque ogni azione popolare capace di fare luce su questo nostro problema.
Ci avviciniamo al Natale e spero che questo entusiasmo per la difesa dei nostri valori ci
travolga tutti e ci avvicini di più alle manifestazioni che la Parrocchia e le nostre
associazioni stanno preparando, come il Presepe vivente previsto per l’Epifania.
L’importante, però, è che azioni in difesa di valori così importanti non scadano mai in tristi e puerili strumentalizzazioni”.