‘Le esperienze europee di rigenerazione urbana’ al centro della quarta giornata di Revive 2014, l’iniziativa organizzata dalla Fondazione Architetti di Campobasso e che fino a domani si svolgerà all’ex Gil del capoluogo. Anche questo pomeriggio ospiti di eccezione per discutere di recenti interventi, fuori Paese, che coniugano architettura ed arte, progetti urbani ed esigenze del tessuto sociale locale, strumenti e metodi innovativi. Proprio recenti esperienze, dagli ecoquartieri al remodelage urbano ed architettonico, hanno confermato che è possibile realizzare parti di città secondo criteri differenti, perchè nati come risposte puntuali e immaginifiche a problemi concreti di volta in volta di ordine economico, sociale, di integrazione, ma legati dall’idea fondante di considerare il tessuto urbano come un innesco per lo sviluppo. L’analisi delle buone pratiche di altre realtà offrono così lo spunto per tecniche e strategie di cui servirsi per proporre strumenti e metodi innovativi. Nonostante le difficoltà economiche la rigenerazione urbana sostenibile può essere un inizio per costruire società diverse.
Sul banco, nella conferenza stampa odierna, le esperienze di Lubiana e Malmo. Nel primo caso a parlare l’architetto Jmiha Desman che ha tracciato gli interventi salienti in una cittadina dal fascino irresistibile. Tra le principali innovazioni nella mobilità sicuramente la presenza di tante biciclette per poter percorrere centro storico e centro città, a loro volta oggetto di riqualificazione: Recuperate inoltre aree industriali dismesse e messo a punto un sistema di cassonetti sotterranei, ma visibili in superficie per poter conferire frazioni degli scarti domestici e commerciali.
Poi spazio alla lezione dell’architetto Milena De Matteis che ha portato l’attenzione sul pontenziale di un quartiere di periferia riqualificato, ma anche su indirizzi precisi, approcci multisettoriali, leadership e partecipazione per una rigenerazione urbana in Europa. Illustrato il caso Malmo, un quartiere del nord Europa dove i residenti vivono in perfetto equilibrio con la natura, dove il progetto di riqualificazione ambientale del porto si è trasformato in un esempio di sostenibilità al 100%, riconosciuto dall’unione Europea e difeso dai suoi residenti ‘sentinella’.
Dopo i consueti saluti del presidente della Fondazione Architetti di Campobasso, Giancarlo Manzo, a moderare i lavori ci ha pensato Domenico Potenza, docente di composizione architettonica all’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara.