Dodici mesi fa circa, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2014-2015, fummo lieti di sapere che le Istituzioni regionali avevano in programma una riforma della ormai “anziana” legge sul diritto allo studio universitario, la legge regionale n.1 del 16 gennaio 1995 . Oggi, a distanza di un anno, la nuova legge non è stata ancora discussa dall’assise.
Pur fra le tante criticità che immaginiamo ci si ritrovi ad affrontare quotidianamente in Regione chiediamo al Presidente del Consiglio Regionale e al Presidente della IV commissione che non ci si dimentichi della legge per il Diritto allo studio Universitario. Non ci si deve assolutamente dimenticare di un diritto, il diritto allo studio, sancito dall’articolo 34 della Costituzione e menzionato dalla vigente legge regionale, che consente agli studenti privi di mezzi e che scelgono gli Atenei presenti in Molise, di iniziare e continuare un percorso di formazione professionale e personale, arricchendo di nuove potenzialità e nuove competenze il nostro territorio piuttosto che studiare ed inserirsi in altre regioni.
Dalla legge n.1 del 1995 son passati ben venti anni e la società ha compiuto passi da gigante mentre le norme regionali a tutela degli studenti universitari sono più o meno le stesse con disuguaglianze fra studenti benestanti e studenti privi di mezzi finanziari che si ampliano di giorno in giorno. Un esempio fra tutti, “fresco fresco”, è il nuovo metodo di calcolo dell’ISEE universitario che ha escluso molti studenti dal beneficio della borsa di studio. Noi siamo convinti che sia questo il miglior investimento a lungo termine immaginabile per il Molise; e siamo fiduciosi che questa sia un’opinione condivisa.
La R.U.N. Molise