L’appuntamento odierno è dettato dalla curiosità che ha suscitato in noi un discorso cui siamo stati nostro malgrado uditori. Un discorso tra due persone che commentavano a voce non troppo bassa gli ultimi accadimenti che vedono fibrillante l’intero “parteere” politico, leggasi possibile “resa dei conti in casa PD” anche se si fa appello all’unione e al dialogo.
Avvenimenti che hanno scatenato una ridda di polemiche e di accuse tant’è che al termine del discorso tra i due signori è venuto fuori che siamo dominati da “falchi”. Tuttavia prima di analizzare gli avvenimenti, da uomini della strada consentiteci di dire che oltre ad esserci i “falchi” sono presenti anche le “colombe”, peccato che non siano in Israele, che puntualmente soccombono agli attacchi portati loro dai rapaci sempre in caccia. Per tornare ai fatti, le considerazioni esternate, del resto giustissime, sugli avvenimenti che non mancheranno di movimentare ulteriormente la vita del Paese, non lasciano margine d’azione in quanto, ingenerano poche certezze, molte perplessità e soprattutto molti dubbi. Parole che, se ripercorriamo la storia politica Italiana, abbiamo, purtroppo per noi, troppe volte pronunciate e ascoltate.
Non giudicate questo nostro intervento come un rimarcare i mali che ci affliggono, perché sappiamo bene che, se non si dovesse più condividere una linea di pensiero coerente e scevra di doppi sensi, non esiteremo, e crediamo anche gli altri colleghi della stampa fin troppo strattonata, a ritirarci in buon ordine. Nulla di tutto questo. La puntualizzazione nasce dalla convinzione che la gabbia in cui erano relegati i falchi è stata volutamente aperta. Qualche giorno fa, leggendo i titoli dei quotidiani nazionali, sulla “querelle” nata all’interno del partito di maggioranza, ci siamo resi conto che lo stato di sbandamento è collettivo ed ecco il perché dell’agitazione nei palazzi della Politica, grazie cui i falchi si sono trasformati in avvoltoi, peccato che la carcassa da spolpare è stata abbondantemente spolpata. Falchi o avvoltoi a Voi la scelta che, dopo un lungo volteggio, forse motivato dalla presenza di reti protettive, hanno trovato un buco nella fitta trama di interessi, spesso personali, che non hanno nulla a che fare con il nostro modo di essere Italiani e soprattutto molisani.
Falchi che, a differenza di quelli usati nel medioevo per praticare la caccia, nobile arte la falconeria, scrutano da tempo le mosse degli avversari con la speranza di un passo falso. Falchi che, nell’incongruenza delle azioni, hanno fatto il nido sul nulla, sulla vacuità e sulla fragilità della gente. Questa è la realtà null’altro; ecco perché ci siamo permessi di riportare in apertura di articolo il discorso tra due persone, sicuri di trovare appoggio da interlocutori disinteressati. Troppe volte abbiamo sperato nella fatidica svolta. Troppe volte abbiamo ascoltato la favola della buona notte che c’è stata raccontata con voce melliflua da chi voleva che dormissimo. Troppe volte abbiamo creduto che “la grande illusione”, non il cinema, avrebbe potuto ridarci dignità. Troppe volte ci siamo fatti “rubare le caramelle” in cambio di promesse consapevoli che le promesse e le bugie sono in antitesi. Troppe volte abbiamo promosso chi con protervie e ottusità prometteva di “studiare” per il bene della collettività e poi si è dimostrato impreparato sotto tutti i punti di vista. Troppe volte…troppe volte e troppe volte ancora. Ci fermiamo qui, altro non aggiungiamo, per dignità di uomini e di cittadini che credono ancora nella rinascita della Paese chiamato Italia, Molise compreso.
Massimo Dalla Torre