Il Reddito di Libertà è una misura istituita con Decreto Legge del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio) poi convertito in Legge 17 luglio 2020 n.77 allo scopo di contenere i gravi effetti economici provocati dall’emergenza sanitaria da Covid-19 per le donne vittime di violenza che spesso vivono in condizioni di povertà.
Le risorse economiche attualmente stanziate, che dal 2020 ad oggi hanno visto un incremento del Fondo, hanno permesso all’ INPS di liquidare secondo l’ordine cronologico di presentazione tutte le domande non accettate in prima istanza per insufficienza di budget accogliendo così nuove domande.
Premesso ciò, la responsabile del Centro Antiviolenza Liberaluna dr.ssa La Selva Maria Grazia, nonché cavaliere della Repubblica, si dice soddisfatta per la collaborazione intrapresa con i Servizi territoriali sociali di alcuni comuni della regione Molise che ha permesso ad oggi a molte donne vittime di violenza di usufruire delle somme previste dalla legge: quest’ultime hanno potuto ottenere 400 euro mensili pro capite per un massimo 12 mesi.
Le somme fino ad oggi concesse dall’INPS alle donne seguite dal Centro Antiviolenza regionale Liberaluna hanno seguito la procedura di presentazione della domanda che certifica lo stato di bisogno della richiedente con dall’assistente sociale di riferimento del comune di residenza della donna e dalla responsabile di un CAV regolarmente iscritto nell’elenco regionale e autorizzato al funzionamento.
Questo strumento normativo ha dato la possibilità ad alcune donne di rendersi autonome nella prima fase di uscita dal periodo di protezione. “Inoltre cogliamo l’occasione per ricordare una donna che grazie al Reddito di libertà ha potuto estinguere debiti che il marito aveva accumulato e che avrebbe dovuto pagare lei dopo essere stata manipolata nella decisione di contrarli, (parliamo di una donna vittima anche di violenza economica).”
Purtroppo i dati della violenza contro le donne in Molise seguono l’andamento dei dati Nazionali che dimostrano quanto stia crescendo la consapevolezza nelle donne di subire violenza e di decidere di intraprendere un percorso presso i Centri Antiviolenza che offrono loro protezione e sostegno per il loro processo di empowerment che passa anche attraverso corsi di formazione e reinserimento nel mondo lavorativo. Pertanto, per le donne, aver avuto la possibilità in questi anni di poter usufruire anche del Reddito di Libertà cumulabile al reddito di cittadinanza, è stato per noi operatrici una risorsa importante a cui continueremo ad attingere.
Dichiara ancora la responsabile La Selva “avere appreso la notizia che alcuni comuni e Centri Antiviolenza del territorio, fino ad oggi sono stati ignari della possibilità di far usufruire alle donne vittime di violenza dei Fondi del RDL, tanto da portarli a richiedere solo oggi il primo contributo, a distanza di tre anni dall’istituzione dei Fondi per il Reddito di Libertà, conferma la necessità di coordinare la rete antiviolenza territoriale e pianificare la formazione per tutte le operatrici che a vario titolo accolgono le donne vittime di violenza.”
Infatti proprio in questi giorni il Centro Liberaluna in collaborazione con la Consigliera di Parità delle province di Campobasso e Isernia, ha organizzato un corso di formazione per aggiornare gli operatori del settore sulle normative vigenti in materia di prevenzione e contrasto alla violenza partendo dagli ultimi adeguamenti della Conferenza Stato Regioni di qualche mese fa, proseguendo con la normativa sui congedi di lavoro per le donne vittime di violenza o per le detrazioni fiscali previste per i datori di lavoro che assumono donne che hanno denunciato i maltrattamenti.