Prosegue con successo la rassegna cinematografica ‘Noi e gli altri’, promossa dall’assessorato comunale alla Cultura e Pari Opportunità, curata da ‘Molise Cinema’ e rientrante nel cartellone ‘Serate d’Agosto… a Campobasso 2017’. Anche la terza serata, col cortometraggio ‘Ego’ e col film ‘Libere, disobbedienti, innamorate’, ha visto una grandissima di partecipazione di pubblico in Villa ‘de Capoa’.
I campobassani, grazie alle serate proposte, stanno riscoprendo la bellezza e l’eleganza della villa cittadina, quale luogo dove poter passeggiare e trascorrere i propri momenti di relax.
Il programma prevede per la serata di sabato 2 settembre 2017, penultimo dei sei giorni della rassegna, la proiezione dei cortometraggi ‘#Selfie’ di David M. Lorenz (sette minuti) e ‘Vendesi’ di Antonio Benedetto (quindici minuti), e del film ‘Il diritto di contare’ di Theodore Melfi, interpretato da Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Kevin Costner e Kirsten Dunst.
‘#Selfie’ è il progressivo disfacimento della relazione amorosa di due giovani, visto attraverso l’obiettivo di uno smartphone.
‘Vendesi’: Vito Quaglia è in difficoltà economica e si reca in una concessionaria nella speranza di concludere un buon affare.
‘Il diritto di contare’ (drammatico, 127 minuti): tre scienziate afroamericane lavorano alla NASA e contribuiscono allo sbarco dell’uomo sulla Luna. Ma sono donne e sono nere. La vera storia di Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, che sono riuscite a imporre il proprio ‘diritto di contare’ in un ambiente misogino e razzista.
Appuntamento, sabato 2 settembre, anche nel pomeriggio: alle ore 17, in Villa ‘de Capoa’, infatti, è in programma il laboratorio per bambini, denominato ‘Dov’è Anna?’, curato da Susanna Mattiangeli.
“Le serate stanno andando alla grande – le parole dell’assessore Emma de Capoa – con una straordinaria partecipazione dei cittadini. I temi affrontati dai cortometraggi e dai film stanno piacendo molto, perché trattano l’attuale tematica della diversità nella società odierna, sia nel Belpaese che in altri Paesi, dove le differenze sono ancora motivo di discriminazione”.