La realizzazione di nuovi parcheggi auto che l’Amministrazione comunale di Trivento si appresta ad effettuare a ridosso del centro storico del paese, come da progetto finalizzato a “migliorare la individuabilita’ e l’immagine dei siti turistici”, qualora andasse in porto, dimostrerebbe la poca sensibilità dell’attuale Amministrazione comunale verso il patrimonio paesaggistico e architettonico, inteso come valore inestimabile che caratterizza tanti centri molisani – in questo caso Trivento – i quali andrebbero, invece, valorizzati con interventi ben diversi da quello che si intende eseguire.
Il progetto in questione, sul presupposto di una presunta necessità tesa a garantire servizi essenziali ai visitatori ed ai residenti del centro storico, del quale si intende migliore la vivibilità per contrastarne lo spopolamento ed attivarne la rifunzionalizzazione, prevede la realizzazione di una struttura portante pensile in acciaio destinata a creare n° 20 parcheggi, fissata a sbalzo su uno scosceso pendio adiacente alla carreggiata di Corso Umberto I ed antistante l’area di accesso nord al centro storico, dove questa è delimitata e fortemente caratterizzata da un alto e pregevole muro in pietra locale.
Italia Nostra Campobasso manifesta forti perplessità in ordine a tale progetto, il cui costo, già altissimo se si considera che ogni posto macchina costerà la bellezza di 15.000 euro, ossia 1.500 euro al metro quadrato: quanto e forse più di una casa, potrebbe presumibilmente lievitare rispetto agli euro 300.000 stanziati per la sua esecuzione.
Il dubbio sulla bontà di tale opera, a parte quello del costo esagerato in rapporto ai benefici, riguarda vari altri aspetti, ad iniziare dal pregiudizio che la struttura arrecherebbe al paesaggio; infatti, sia dalla sommità del muro ove ha inizio la zona dell’antico centro con il castello, il giardino ed il belvedere, sia dalla prospiciente area naturale che domina la valle del Trigno, il paesaggio verrebbe a subire un innegabile impatto negativo in conseguenza della presenza di un elemento del tutto estraneo alla identità dei luoghi, la cui realizzazione comporterebbe un anomalo allargamento della sede stradale, una slabbratura nel fluire continuo dell’antico tracciato, principale, elemento caratterizzante il contesto paesaggistico, con, inoltre, la scomparsa contestuale di un lungo tratto del muretto in pietra che con la sua delicata presenza, delimita e impreziosisce tutta la strada, facendo di essa un unicum architettonico (di notevole rilevanza paesaggistica) con gli alti muri di contenimento delle ripide scarpate a monte della carreggiata. L’immagine del centro storico cittadino proveniente da Nord è essenzialmente definita dalla percezione di tale strutturazione antica, frutto della tecnologia della pietra e della maestria dei nostri artigiani. Gli esiti finali dell’intervento, danneggiando l’immagine percepita dei luoghi, sarebbero in evidente contraddizione con lo stesso obiettivo dichiarato del progetto che, è detto, è finalizzato a “migliorare la individuabilita’ e l’immagine dei siti turistici”. Come dire che si sono chiesti allo Stato finanziamenti per realizzare degli obiettivi positivi e poi si è prodotto l’esatto contrario.
Non casualmente il progetto, in passato, aveva ricevuto un parere negativo da parte della Soprintendenza del Molise.
Immaginiamo che siano state effettuate le necessarie verifiche tecniche, tuttavia non si nascondono dubbi e riserve connessi alla stabilità del costone, in forte pendenza, destinato a sopportare l’opera, soprattutto in caso di terremoto. La soluzione strutturale è tale da indurre timori ancora più forti per l’integrità dell’alto muro di sostegno posto al di sotto del piano stradale. I pali conficcati dietro ad esso, soprattutto in caso di sisma, potrebbero sollecitare fortemente l’antica parete, dissestarla o comunque produrre seri danni alla sua integrità, mettendone a rischio la sua stessa permanenza in loco.
Contrariamente a quanto sostenuto circa la sua utilità, l’opera, come detto anche da molti degli abitanti del luogo, non produrrebbe vantaggi tali da giustificarne la realizzazione ad un costo così esagerato, con rischi tanto evidenti per il costone e il muraglione in pietra e con un impatto così fortemente dannoso sul contesto storico. I costi superano di gran lunga i benefici derivanti dai soli 20 parcheggi previsti, in una parte del centro storico, l’unica di esso, dove i parcheggi non mancano. Sia sul Corso Umberto I° che sulla piazza antistante il castello si contano diverse decine di parcheggi di cui solo alcuni quotidianamente impiegati e già più che sufficienti, quindi, ad accogliere veicoli dei pochi abitanti rimasti nel borgo antico e dei visitatori.
Sarebbe più logico, inoltre, proporre un percorso turistico che si sviluppi da valle, in modo da comprendere l’attraversamento di tutto l’antico abitato, da completarsi sino ai piedi della storica scalinata che lo attraversa, piuttosto che indirizzare i visitatori dalla parte opposta.
I cospicui fondi stanziati ben potrebbero, diversamente, essere utilizzati per altri scopi, destinandoli ad una migliore fruizione dell’intero centro storico da parte di residenti e di turisti attraverso la realizzazione di servizi essenziali (attualmente inesistenti), come, ad esempio servizi igienici, pensiline per ripararsi da sole e intemperie, arredo urbano.. servizi per la sicurezza… defibrillatore, autolettiga elettrica per gli invalidi, ecc. e con interventi diffusi nell’intero comparto storico e utili a tutti, idonei a favorire differentemente sia l’accesso alla parte alta di Trivento che la fruizione del centro antico anche da parte dei residenti.
Più approfondite osservazioni verranno da noi portate a conoscenza dell’Amministrazione comunale di Trivento onde scongiurare l’attuazione di un’opera che riteniamo di assoluta inutilità, inopportuna, non consona al contesto e oltremodo costosa.
Avv. Gianluigi Ciamarra
(Presidente Italia Nostra- Campobasso)