Privatizzazione delle Poste, i cittadini devono sapere :Cisl, Cisal, Confsal e Ugl organizzano volantinaggio a Campobasso

Volantinaggio lunedì 13 marzo a Campobasso, in via Pietrunto, davanti alla sede centrale delle Poste. Cisl, Cisal, Confsal e Ugl di categoria hanno organizzato un volantinaggio per sensibilizzare i cittadini sui rischi che potrebbero derivare dalla privatizzazione di Poste Italiane. “La situazione negli uffici periferici è già particolarmente pesante, con addetti che non possono essere sostituiti per mancanza di personale”, denunciano i rappresentanti dei lavoratori sottolineando di voler garantire ai cittadini un servizio ottimale, in modo particolare nei centri più periferici e marginali del Paese, dove la funzione delle Poste è ancora percepita come servizio per l’intera collettività e per il tessuto imprenditoriale.
Concetti evidenziati anche nei volantini distribuiti alla popolazione. “Si vuole trasformare Poste Italiane in una vera e propria banca, con il rischio che siano introdotte tutte le dinamiche di rischio e speculazione che hanno già prodotto danni a imprese e famiglie”, sostengono addetti e sindacati secondo i quali il processo di completa finanziarizzazione sta sottraendo risorse e attenzioni al recapito, ed è a rischio l’intera tenuta del settore. La speranza è che la manovra,
in discussione in questi giorni in Parlamento, sia accantonata.
“Tutto questo – spiegano i referenti sindacali delle quattro sigle – è a rischio, unitamente alla garanzia dello stato sui prodotti finanziari che sino a oggi, pur con redimenti minimi, ha sempre protetto i risparmi degli italiani”. “Vogliono – prosegue il volantino che sarà distribuito alla popolazione – trasformare Poste Italiane in una vera e propria banca, con la conseguenza di introdurre quelle dinamiche di rischio/speculazione che tanti danni hanno prodotto alle economie di imprese e d’interi nuclei familiari”. A detta dei Sindacati, infatti, il processo di completa finanziarizzazione sta sottraendo risorse e attenzioni al recapito, ed è a rischio l’intera tenuta del settore. “Oramai l’azienda postale non mostra più alcun interesse sul servizio universale che è obbligata ancora a garantire attraverso i propri centri di recapito, sia per le sovvenzioni che riceve dallo Stato, sia in ossequio all’osservanza di un diritto di cittadinanza ancora in essere in favore dell’intera collettività”. Il Paese – chiude la nota – sta perdendo un pezzo importante del suo patrimonio, per pochi denari, per un ennesimo regalo offerto alle solite oligarchie economiche e finanziarie. Se la completa privatizzazione andrà a buon fine, l’intero Paese perderà e sarà ancora più povero”.

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