Nella splendida cornice della Chiesa di San Antonio Abate a Campobasso, una delle più antiche e suggestive della città, giovedì 4 dicembre 2014, si è svolto il convegno “Prevenzione Diagnosi precoce e trattamento chirurgico dei tumori del seno e della tiroide”. Dopo l’indirizzo di saluto del Parroco, don Ugo Iannandrea, ha introdotto e coordinato i lavori il Professor Camillo Cavicchioni, Direttore del Dipartimento di Oncologia, che dopo aver brevemente illustrato le attività cliniche della Fondazione con particolare riferimento all’aspetto chirurgico, ha presentato i due relatori: il dott. Pietro Princi, endocrino-chirugo, e il dott. Francesco Palumbo, chirurgo senologo. La prima parte dell’incontro è stata dedicata al tumore delle Tiroide. Ogni anno, in Italia, oltre 40 mila pazienti vengono sottoposti ad intervento alla tiroide (il 30% circa per tumore tiroideo) che comporta l’asportazione chirurgica della ghiandola. Le complicanze, che in mani esperte si verificano in percentuali estremamente ridotte (1% circa), sono essenzialmente legate: alla lesione dei nervi laringei (superiori ed inferiori) che comportano problemi nel parlare e nel deglutire, oppure al danneggiamento delle paratiroidi che regolano i livelli di calcio nel sangue. Presso l’Unità di Chirurgia della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” è in dotazione un innovativo strumento diagnostico non invasivo, chiamato nerve-monitoring, che aiuta a preservare i nervi laringei durante l’intervento. “Questa moderna apparecchiatura facilita l’identificazione precoce del nervo laringeo, riducendo al minimo il rischio che questo possa subire danni” ha spiegato il dott. Pietro Princi “inoltre evidenzia l’esistenza di varianti anatomiche e aiuta nella dissezione del nervo”. Il principio di funzionamento del nuovo strumento è molto semplice, in quanto il sistema consente di eseguire un monitoraggio continuo dei nervi di cui il chirurgo vuole preservare integrità e funzionalità. Un allarme sonoro avvisa il chirurgo ogni volta che il nervo viene sollecitato. “La parola chiave nella cura delle donne con tumore del seno è: “chirurgia conservativa”, ha spiegato il dott. Francesco Palumbo, “Il chirurgo cerca di preservare il più possibile l’integrità del seno. Grazie alla tecnica della quadrantectomia può essere risparmiata la mammella, che un tempo veniva sempre e completamente asportata anche per un tumore di piccole dimensioni. Oggi anche i linfonodi ascellari possono essere salvati grazie alla tecnica della biopsia del linfonodo sentinella. Viene prelevato in maniera mirata un solo linfonodo, che viene esaminato esaustivamente: se questo è sano non vi è necessità di asportare gli altri linfonodi. Lo svuotamento ascellare viene effettuato solo quando il linfonodo sentinella è interessato dalla malattia. Il numeroso pubblico presente ha rivolto diverse domande ai relatori, manifestando molto interesse per i temi trattati.
Prevenzione Diagnosi precoce e trattamento dei tumori del seno e della tiroide, successo per il convegno
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