«Campobasso avrà una scuola al centro bella, sicura e moderna. Se non partiamo da questa premessa, sarà difficile comprendere la necessità di impegnarsi per trovare ogni possibile soluzione perché si realizzi questa opportunità. Purtroppo, dispiace ascoltare persone disinformate, ancor più se candidati sindaci, rilasciare dichiarazioni pensando che alla base delle scelte dell’Amministrazione ci siano questioni di principio o, peggio, superficialità. Non appartiene a questa gestione e cercherò di spiegarlo». Con queste parole l’assessore all’Istruzione al Comune di Campobasso, Luca Praitano, ha aperto il suo incontro con la stampa organizzato in Piazza della Repubblica, nei pressi dell’Istituto Comprensivo “Francesco D’Ovidio”, per chiarire in maniera trasparente qual è il presente e il futuro della scuola, rendendo evidenti quali sono le opportunità da cogliere tutelando pienamente la didattica.
«Innanzitutto, capiamo di essere in campagna elettorale, perciò si sta raccontando e cercando di far passare che la delocalizzazione degli studenti è una scelta, quando, invece, basterebbe far notare che si stanno investendo 21 milioni di euro per abbattere e ricostruire la D’Ovidio nella stessa area per smontare questa sciocchezza – ha affermato Praitano -. La difficoltà è esclusivamente di ordine logistico: esistono soluzioni per conservare in questa fase la scuola al centro di Campobasso? A tal proposito, a qualcuno deve essere sfuggito che il settore “Istruzione” del Comune già nel 2021 e nel 2022, per effetto della normativa partorita durante la pandemia che ha alimentato l’esigenza di maggiori spazi per il rispetto dei distanziamenti, ha lavorato proficuamente per ricercare spazi da adibire a scuola.
Successivamente – ha spiegato l’assessore – è cominciata la stagione del rinnovamento degli edifici scolastici e anche per questo motivo a luglio del 2023 è stato pubblicato un avviso con la speranza di raccogliere offerte da parte di privati che avessero luoghi disponibili da adibire a scuola. Il risultato è stato che al centro non esistono spazi idonei, sufficienti e disponibili in tempi brevi da poter utilizzare per ospitare le 700 persone, tra bambini, insegnanti e personale della scuola fintanto che la D’Ovidio possa essere abbattuta e ricostruita.
Le poche offerte furono in zona industriale e addirittura a Campodipietra. Conseguentemente si decise che, considerato di dover comunque spostarsi lontano, piuttosto che sprecare denaro pubblico in locazioni su edifici privati, avremmo dovuto individuare un luogo di proprietà comunale, tecnicamente più facile da riqualificare e mettere in sicurezza, in modo da assicurarsi un posto certo dove poter proseguire le attività scolastiche, ma anche da poter utilizzare, una volta terminata l’emergenza, per altri scopi.
A chi oggi avanza proposte fantasiose rispondiamo che ogni ipotesi immaginata e comunicata è stata ampiamente valutata e tecnicamente scartata. Anzi, si è fatto di più. – ha detto Praitano senza usare parafrasi di sorta – Si presero contatti con la proprietà dell’ex sede ANAS in via Genova e con molti costruttori del capoluogo che, seppure non avessero risposto ai bandi, si tentò di coinvolgere al fine di provare ad evitare il trasloco fuori zona della D’Ovidio. Tuttavia, non arriverà tardi il momento in cui si dovrà consegnare il cantiere per l’inizio dei lavori ed un’amministrazione seria deve preoccuparsi di predisporre quanto necessario per non lasciare per strada 700 persone.
Spero così si comprenda da cosa nasce l’idea di rivitalizzare l’ex fiera, un luogo in cui sorgerà un complesso di oltre 3000 mq, su un unico piano, completamente ristrutturato. Inoltre, sarà fortemente potenziato il trasporto scolastico così da ridurre al minimo i disagi ai cittadini. A tal proposito sicuramente suggestiona l’idea che un domani si possa parlare di “Cittadella della formazione”, ma davvero possono essere molteplici gli utilizzi, considerando, solo a titolo di esempio, che il CPIA, di competenza comunale, oggi insiste in un edificio per il quale spendiamo centinaia di migliaia di euro all’anno per l’affitto.
Il periodo del Covid è stato terribile – ha detto in conclusione Praitano -, ma se ci ha insegnato qualcosa è proprio a trasformare i disagi in opportunità. Con questo spirito bisognerebbe guardare al futuro della D’Ovidio ricco di nuovi stimoli didattici, approfittando della disponibilità a 30 metri dalla futura scuola della Casa delle Tecnologie Emergenti e, se è vero com’è vero che sia l’UNIMOL che gli istituti secondari di secondo grado stanno puntando molto sulla crescita delle competenze nel mondo dello sport, sarebbe importante continuare a coinvolgere le numerose associazioni sportive che gravitano in quell’area, una vera e propria cittadella dello sport con gli impianti sportivi più importanti della città e dove si disputano decine di discipline, tutte diverse».