Riceviamo e pubblichiamo
“ Punto 4 del manifesto: ragionando su una Campobasso sostenibile”
Una visione della “città sostenibile” non può concentrarsi su progetti isolati, bisogna lavorare in termini di sistema, partendo dall’esistente, dai luoghi abbandonati in cui il degrado è diventato quasi un’abitudine, anche visiva. La trasformazione urbana deve partire quindi dalla rigenerazione e non dalla cementificazione, seguendo un approccio basato sulla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente,pubblico e privato. Reinventare la città significa realizzare progetti innovativi mediante manifestazioni di interesse e procedure concorrenziali rivolte a investitori, operatori, progettisti in dialogo con l’amministrazione pubblica e le comunità, con l’obiettivo di individuare le funzioni più adatte per la trasformazione dei luoghi, condivise e sostenibili dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Si rende necessario istituire un ufficio di scopo dedicato, per gestire al meglio tutte le fasi del processo. Ci si apre al territorio, escludendo la funzione meramente residenziale perché si ha bisogno di luoghi che possano essere vissuti dai cittadini e non solo abitati.
Occorre stimolare progetti di qualità,investimenti del settore privato, forme nuove nella gestione dei luoghi e degli spazi, attività di stakeholder e coordinamenti territoriali. Un laboratorio da cui far nascere un confronto e un dibattito, con apertura alla competizione e quindi alla qualità. Un’idea diversa di città fatta di sostenibilità ambientale, recupero di immobili e spazi, vicinanza alle linee di trasporto su ferro, nuove sfide sociali, ambientali e culturali, con un processo partecipativo che veda il coinvolgimento dei cittadini. Gli immobili comunali costituiscono la prima fondamentale risorsa da cui far ripartire lo sviluppo con servizi e progetti per il benessere della comunità. Bisogna guardare al futuro individuando edifici abbandonati e aree che presto avranno una nuova vita grazie a progetti di alta qualità architettonica, di elevata efficienza energetica, di inclusione sociale e di promozione del patrimonio.
Una città sostenibile e a misura di tutti gli esseri viventi, che ci emoziona diventando davvero bella ed ecologica, perché migliorare la città migliora la qualità della vita e incide sul benessere dei suoi utenti. Obiettivo primario diventa far ritornare il piacere di uscire per le strade del centro, dove tutto è facilmente raggiungibile percorrendo solo pochi metri. Nei mesi primaverili ed estivi, partendo con le domeniche ecologiche ” il centro città resterà chiuso al traffico ed aperto ad attrattive diversificate (artisti di strada, gare sportive, giochi e manifestazioni cittadine). La città deve essere decongestionata dal traffico prevedendo nei principali punti di accesso parcheggi scambiatori, anche alla luce della prossima apertura della metropolitana leggera, che collegherà il capoluogo con i paesi limitrofi. E’ evidente che per fare questo è necessario ridisegnare e reinventare la mobilità, perché zona pedonale non corrisponda a zona chiusa, bensì a zona facilmente accessibile da comodi parcheggi limitrofi, dotati di scale mobili o passerelle pedonali. Il centro deve poter essere raggiunto in maniera comoda e veloce, la mobilità urbana comunale dotata di autobus di dimensioni ridotte ed elettrici che coprano in maniera efficiente le esigenze dei cittadini.
E’ necessario riqualificare la nostra città iniziando a riportare decoro nelle strade, nei marciapiedi, nelle fontane, nel verde; anche solo liberare le strade da pali obsoleti ed indecorosi di vecchi semafori o di cartelli divelti, tenere pulite fontane e curare e valorizzare il verde pubblico sarebbe un grande passo avanti. La città deve tornare a funzionare, è interesse dei cittadini avere sicurezza e pulizia per le strade. Basta cantieri abbandonati e fabbricati pericolanti ed in abbandono in pieno centro. Il comune deve pretendere il decoro e la sicurezza per i propri cittadini, che devono poter vivere e riappropriarsi della città.
Una riqualificazione del territorio urbano, ormai bistrattato e impoverito da logiche miopi, è necessaria. La città ha vissuto con un Piano Regolatore degli anni sessanta che non è stato capace di mutare ed adattarsi alle nuove esigenze. Occorre porsi il problema di progettare un futuro di crescita, pianificando il suo sviluppo urbanistico in base a nuovi scenari demografici, economici e sociali. Edifici come il Mercato Coperto vanno assolutamente riqualificati, attraverso il rilancio delle attività che lo caratterizzano. Il contenitore però va ripensato anche per ospitare nuove e rinnovate attività, come la cultura nelle sue varie forme, con l’obiettivo ultimo di restituire anche al luogo quelle funzioni di aggregazione che ha rappresentato in passato, anche se in un contesto ridisegnato e adeguato ai tempi di oggi. Contesto che può e deve riferirsi all’intera area del centro storico e murattiano, che va riqualificato attraverso incentivi alla ristrutturazione di immobili (magari per la locazione agli studenti universitari) come anche per l’apertura di nuove attività commerciali.
Puntare all’efficientamento energetico e strutturale della città diventa prioritario, promuovendo le politiche nazionali attraverso sportelli informativi; istituire un Energy Manager che si occupi di controllare gli sprechi in termini di consumi energetici ed emissioni di CO2, ogni fabbricato pubblico deve avere il suo certificato di efficienza energetica, con obiettivi concreti di miglioramento attraverso pannelli solari o fotovoltaici ricorrendo ove possibile a finanziamenti europei. Ridisegnare una città che sia attrattiva per un’alta qualità della vita. Un modello in contrapposizione con le grandi città, che attragga investimenti capaci di dare benefici a tutto il territorio e combatta l’inesorabile spopolamento che i nostri paesi vivono da anni. Una città del futuro, cosciente dei propri limiti, ma che punta a superarli grazie all’innovazione e all’esempio delle buone pratiche esistenti.
Paola Liberanome
Mario Davinelli
Politica/ ‘Io amo Campobasso’, approfondimento sul manifesto
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