Il Pcl Molise sarà presente con la sua delegazione al sit in indetto da Emilio Izzo del Comitato Anticamorra, che si terrà sotto il tribunale di Campobasso venerdì 16 maggio alle ore 10.30. La questione specifica posta da Emilio Izzo afferisce al recente caso di un’indagine che ha investito i rapporti tra il governatore del Molise e la questura di Campobasso, nonché l’affiancamento prima ed il trasferimento dopo, del PM titolare dell’indagine medesima, pare a seguito dell’intervento del CSM. Ricordiamo quando fu inviato un poliziotto ad interrompere la legittima conferenza stampa che Izzo stava tenendo sempre sotto il tribunale di Campobasso sul tema predetto, per procedere addirittura alla sua identificazione innanzi alle telecamere: ciò è indicativo del clima di repressione del dissenso sociale che si respira anche qui nel Molise.
Il Pcl Molise vuole tuttavia estendere la questione alla generale difesa delle libertà democratiche nel Molise, rispetto agli abusi del potere giudiziario diretti a colpire esponenti di opposizione al sistema di potere. Non che ciò ci meravigli: da marxisti rivoluzionari siamo ben consapevoli della natura di classe dello stato borghese e delle guerre tra bande che investono i palazzi del potere.
Ricordiamo, solo alcuni esempi che qui nel Molise stiamo denunciando: i processi assurdi ai sette antifascisti molisani che avevano solo intonato Bella Ciao a Isernia in Via XXIV Maggio, ai tre esponenti (ARCI, UIL BAC, PCL Molise) che avevano solo indossato delle pettorine contro la cementificazione selvaggia durante l’inaugurazione “dell’auditorium della cricca” a Isernia; i continui processi che vengono intentati contro il PCL Molise per i suoi scritti pubblici, nell’esercizio legittimo della libertà di critica politica anticapitalistica sulle vicende locali, laddove non si agisce rispetto ai misfatti erariali, antisociali e ambientali perpetrati dai vari comitati di affari della borghesia locale e dei suoi governanti.
Da ultimo il caso di un inaudito sequestro del cellulare operato da un responsabile della polizia di Isernia al sindacalista Di Schiavi mentre rendeva una s.i.t, in relazione alla vicenda dell’autovelox di Macchia d’Isernia (quello dichiarato abusivo dal Giudice di Pace in accoglimento delle nostre eccezioni) e per il quale è nato uno scontro anche con la polizia stradale. Tale sequestro sarà impugnato eccependo la manifesta illiceità ritorsiva presso la Cassazione che ovviamente dovrà vagliare la fondatezza delle nostre proteste sotto il profilo giuridico; nel frattempo sempre sotto il profilo legale è al vaglio della Procura di Isernia la denuncia per ipotesi abuso d’ufficio ed intimidazione ritorsiva a carico degli agenti autori di tali gravi fatti. E che dire di un comunicato sindacale di alcuni poliziotti di Isernia che accusano proprio quello stesso responsabile Polizia di Isernia di metodi da “ventennio fascista”, di intimidazioni e discriminazione all’interno del corpo. Parole degli stessi poliziotti pubblicate sul sito del loro sindacato CONSAP.
Saremo inoltre curiosi di verificare se il CSM interverrà su tali vicende che gli sottoporremo, con la stessa incisività e tempestività con cui interviene quando governanti, capitalisti e cardinali si lamentano delle (sacrosante) inchieste nei loro confronti. Ma a prescindere dai risvolti giudiziari che saranno decisi dalla magistratura borghese, la nostra iniziativa intende creare uno scudo popolare di difesa dalla repressione: per costruire anche nel Molise, forme di resistenza rispetto agli atti repressivi perpetrati mediante l’uso maldestro e arbitrario del potere giudiziario, in difesa delle elementari libertà democratiche di singoli e associati.
La sinistra politica e sindacale molisana è chiamata ad una battaglia unitaria in tal senso.