“La nascita del Parco nazionale del Matese non può prescindere dalla tutela degli agricoltori e degli allevatori”. Lo ha detto il direttore regionale della Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, intervenendo al convegno “Parco Nazionale del Matese: Una questione ancora aperta”, svoltosi mercoledì 16 presso il centro commerciale Cotton Village a Piedimonte Matese (CE).
Organizzato da Coldiretti Campania e Coldiretti Caserta, l’incontro ha visto la partecipazione, fra gli altri, del vice Presidente nazionale di Coldiretti, Gennarino Masiello, del capo area Ambiente e Territorio di Coldiretti, Stefano Masini, dei direttori di Coldiretti Campania e Coldiretti Caserta, Salvatore Loffreda e Angelo Milo, oltre che del presidente nazionale di FareAmbiente, Vincenzo Pepe, del responsabile nazionale Aree protette e biodiversità di Legambiente, Antonio Nicoletti, oltre ad esponenti del mondo accademico legale ed amministrativo. Presenti in sala, insieme con numerosi studenti, anche molti sindaci e rappresentanti di Comunità Montane, nonché il presidente del Parco regionale del Matese.
“Nella fase in cui il Ministero dell’Ambiente sta lavorando alla stesura del Decreto di Istituzione del Parco nazionale del Matese, per definirne il perimetro e le norme di prima salvaguardia – ha osservato il direttore Ascolese – bisogna coinvolgere i Comuni e le popolazioni residenti per giungere alla stesura di norme il più possibile condivise. Questo – ha spiegato Ascolese – per evitare che le norme che verranno emanate non risultino in contrasto con le attività delle imprese agricole e zootecniche. Ciò potrebbe, infatti, comportare la messa in crisi del settore con conseguente chiusura delle attività produttive ad oggi operanti ed il conseguente spopolamento dei centri ricadenti nell’area del Parco”.
Coldiretti Molise avvierà una serie di azioni al fine di sensibilizzare le Istituzioni, le popolazioni e gli imprenditori ricadenti nell’area del Parco, per giungere ad una linea di pensiero condivisa per costruire un percorso condiviso da sottoporre al Ministero dell’Ambiente.