Nelle prime ore della mattinata odierna, in Campobasso, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, hanno eseguito un’ordinanza cautelare (relativa all’applicazione di 4 custodie cautelari in carcere), emessa dal GIP del locale Tribunale su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, a carico di 4 soggetti di etnia Rom resisi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 D.P.R309/90).
L’attività di indagine, coordinata da questa Procura e condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, ha permesso di accertare un importante consumo di sostanza stupefacente, per lo più cocaina, in Campobasso e provincia favorito da un sodalizio criminale composto principalmente da due coppie di coniugi di etnia Rom, destinatari dell’odierna ordinanza di custodia cautelare in carcere i quali, imparentati tra di loro ed avvalendosi anche di rapporti malavitosi nel basso Lazio, si rifornivano della sostanza stupefacente che poi spacciavano giornalmente nel capoluogo molisano.
L’associazione aveva radicato la sede operativa del sodalizio in Campobasso presso l’abitazione di una delle coppie indagate, dove quotidianamente avveniva lo spaccio al dettaglio nonché dei quantitativi destinati al rifornimento di altri appartenenti al sodalizio e collaboratori di uno degli arrestati, individuato come il “capo” dell’associazione. L’attività investigativa ha avuto inizio con metodi tradizionali come servizi di osservazione, controllo e pedinamento al fine di individuare gli odierni indagati nonché gli assuntori dello stupefacente per poi proseguire con più sofisticate attività tecniche.
L’organizzazione criminale in questione, si caratterizza anche per la sua rigida compartimentazione, imposta dal capo, al fine di renderla maggiormente impenetrabile alle investigazioni. Ricorrente, tra i partecipanti del sodalizio, l’utilizzo di un linguaggio apparentemente riferibile a questioni diverse dal traffico di stupefacenti, con il ricorso a termini esteriormente distanti dal contesto criminale oggetto di indagine, come “polli”, “birre”, “mezze birre”, “pacchetti di sigarette”, “persone” e “amici”. Proprio quest’ultimo termine “amici” è risultato essere il più utilizzato per la richiesta dello stupefacente, da qui la denominazione “FRIENDS” data all’operazione. La conferma della particolare terminologia di copertura utilizzata è stata data dai riscontri e dai relativi sequestri di stupefacente eseguiti nel corso dell’attività.
L’organizzazione era riuscita a costituire un redditizio commercio di sostanze stupefacenti, provenienti per lo più dal basso Lazio, dandosi anche una forte stabilità, capace di mantenere inalterata l’attività criminosa nonostante i vari interventi repressivi operati dalla polizia giudiziaria nel corso delle indagini. Nel periodo da giugno 2021 a febbraio 2022 si sono raccolti, a carico di numerosi indagati, gravi indizi di colpevolezza in ordine alle attività illecite di commercio e detenzione con finalità di spaccio di sostanza stupefacente in particolare del tipo Cocaina destinata alla commercializzazione nel territorio della città di Campobasso e provincia.
Nel corso delle indagini sono state documentate circa 2000 cessioni di stupefacente, a dimostrazione dell’elevato volume d’affari, sono stati già eseguito altri 4 arresti in flagranza con recuperi di sostanze stupefacenti per un totale di 100 gr. di Cocaina, 35 gr. di Eroina e 35 gr. di Marijuana.
All’operazione effettuata nella mattinata odierna hanno preso parte numerosi militari dell’Arma dei Carabinieri – in forza ai Comandi Provinciali di Campobasso, Isernia e Frosinone – impegnati nell’esecuzione delle 4 misure cautelari ed anche in 20 perquisizioni locali e personali, collaborati da un’unità cinofila del locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara. Nel corso delle odierne attività perquisitive, veniva rinvenuto ulteriore quantitativo di sostanza stupefacente, nonché un discreto quantitativo di denaro contante (provento dell’illecita attività di spaccio), tutto posto sotto il vincolo del sequestro penale.