Ha trafitto il cuore di tutti noi l’omicidio nel giorno di Natale. Ha toccato tutti, quella lama! Siamo rimasti allibiti, in preda allo sconforto più grande, perché un omicidio così brutale, in Molise, è assai raro. Ma proprio per questo, è ancora più grave. Perciò richiede ancor più riflessione e attenzione, preghiera e rispetto, pur nella condanna più netta!
Non entriamo nel merito delle motivazioni, forse nessuno potrà mai scavare nell’intimo di chi ha commesso tale scempio della vita umana. A noi è dato, però, di riflettere, lasciando ai giudici il compito di ricomporre l’evolversi delle cose, ascoltando tutte le parti in causa.
Tre le nostre considerazioni decisive.
Prima ti tutto il dolore della famiglia colpita, la vittima e i suoi familiari, Una lama tagliente che durerà nel tempo, penetrando sempre più. Con lacrime amarissime. Un peso nell’anima, che non sarà facile superare. Ecco, perché già da ora preghiamo per loro, perché il cuore sia comunque aperto al futuro e alla consolazione, asciugando le lacrime amarissime versate. Non guardino la vita solo da questo terribile fatto.
Poi sarà necessario “entrare nella casa” di chi ha operato questo delitto, che resta un gesto immensamente terribile. Peserà sempre sulla coscienza. Nessuno potrà mai lavare quel sangue, inghiottito dalla terra, la nostra terra.
E’ invece un segno di una situazione che richiede tanta accortezza. Per cogliere quello che sta dietro. Per capire quanto vi è sotto. E’ come il classico iceberg, che capiremo solo penetrando nelle vene sottili della storia. Campobasso ha ricevuto un segnale. Di immenso dolore, ma anche di chiara consapevolezza.
Non si può restare più alla finestra. Nessuno! Né la Chiesa, perché raccolga la triste coincidenza della notte di Natale, per rilanciare la forza alternativa di Gesù che vince i prepotenti, nel nascere non in un palazzo ma in una stalla. Non è il denaro facile che sazia. Anzi, raggela il cuore. Il mondo educativo sia più aperto al nuovo, per sondare i meandri oscuri del labirinto culturale odierno. La politica locale si mobiliti, prenda posizione, per essere capace di snidare certi lati oscuri della città. L’economia offra alternative efficaci al disagio giovanile. Le forze dell’ordine sappiano rafforzare gli argini al male.
Tutti siamo coinvolti, tutti avvolti dal dolore! Per questo, rilanciamo la MARCIA DELLA PACE, che si terrà nel pomeriggio di domenica 2 gennaio, a ridosso della giornata mondiale, che ha come tema: “l’educazione, il lavoro e il dialogo tra le generazioni: tre pilasti per costruire una pace duratura.” E’ nostra intenzione, tutti insieme, di toccare il luogo esatto dove è stato versato quel sangue. Per lavarlo, come comunità cittadina, con le nostre lacrime e ribadire il nostro NO alla violenza e il nostro SI’ alla vita.
Padre GianCarlo Maria Bregantini, Vescovo della Diocesi di Campobasso-Bojano